Il Volto del Signore, che lei ha amato più di ogni altra cosa nel corso della sua vita, segnata da lutti e prove, ma anche da un matrimonio che l’ha resa felice. Gesù le appare e le affida un compito.
Flora accetta di aderire pienamente a ciò che il Signore le chiede e, a Napoli, dà inizio al suo apostolato, senza mai risparmiarsi.
La storia di una chiamata particolare
Nella zona dei Ponti Rossi, a Napoli, oggi sorge la Chiesa dedicata al “Volto Santo” di Gesù. Ogni anno è meta di pellegrinaggi, tantissimi sono i fedeli che, sia dalla città che anche da altre parti della Regione e non solo, arrivano qui e si pongono ai piedi del piccolo quadro dove è raffigurato il volto di Cristo.
Non tutti conoscono la storia di questa particolare e speciale devozione. La si deve a una donna che ha deciso di dire il suo SI a ciò che proprio Gesù le stava chiedendo. Lei è Florinda Romano, da tutti conosciuta come Madre Flora.
Nata a Napoli nel 1899, Florinda vive la sua infanzia e la sua adolescenza funestata da lutti e sofferenze. A 19 anni, sposa Ernesto De Santis, un uomo più grande di lei. All’inizio, la loro vita insieme a Meta di Sorrento, dove lui lavorava, fu un periodo felice: lui amava la Chiesa e i due coniugi erano molto in sintonia, soprattutto dal punto di vista spirituale.
Flora e il Volto Santo di Gesù che le parla
Ma, un giorno, qualcosa cambia. Era il 10 febbraio del 1932 quando Florinda, in preghiera nella sua camera (era il Mercoledì delle ceneri) stava recitando il Rosario e guardava con attenzione un’immagine del Sacro Volto di Gesù. Una luce improvvisa, intensa scaturì da quell’immagine. Gesù aveva scelto Flora, sempre pronta ad aiutare i poveri e i bisognosi.
Quel volto si umanizzò e Gesù le disse: “Flora, guarda questo volto tanto offeso ed ingiuriato; amalo e fallo amare“. Un invito pieno, completo, una sorta di volontà di riparazione a tutte le offese ricevute. Lei non potè dire di no.
Da quel momento, la vita della giovane donna cambia completamente. La scelta di adottare uno stile di vita dimesso ed umile, la voglia di diffondere la preghiera e la devozione verso il Volto Santo di Gesù, porta Flora a tornare in provincia di Napoli, prima a Casoria e poi a Napoli centro.
Il suo apostolato stava iniziando a dare frutti, tanto che erano numerosi i fedeli che la seguivano, che pregavano con lei, che chiedevano di lei, tanto da chiamarla Madre Flora. Non solo apostolato liturgico e di preghiera, ma anche attive e fattive opere di carità, rivolte in particolare verso i più bisognosi e verso i bambini abbandonati.
Il suo apostolato e il desiderio di una Casa del Volto Santo
Le autorità ecclesiastiche vigilavano su di lei, ma nulla aveva da nascondere Madre Flora. Il suo unico compito e desiderio era quello di far conoscere la devozione a Gesù attraverso quel Volto che le aveva parlato e le aveva segnato la sua strada da percorrere.
Il suo più grande desiderio era la costruzione della “Casa del Volto Santo”. Il 2 ottobre del 1946, fu acquistata una grande villa nel quartiere dei Ponti Rossi, sulla collina di Capodimonte. Qui fu concesso da monsignor Giuseppe de Nicola, vicario generale della diocesi di Napoli, di poter celebrare l’Eucaristia nelle domeniche e nei giorni festivi. Accanto alla cappella vi era una stanzetta dove Madre Flora riceveva i tantissimi fedeli che da lei accorrevano.
Rimase vedova nel 1953 ma questo non impedì che il culto al Volto Santo, fosse ormai diffuso sia Napoli che in provincia. E questo portò, anche, tanti benefattori ad aiutare le opere di carità della stessa Flora. Nel 1965 il cardinale arcivescovo Alfonso Castaldo concesse l’autorizzazione a celebrare la Messa quotidiana nella cappellina della “Casa del Volto Santo”.
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La morte di Madre Flora e il suo esser stata tumulata nella sua chiesa
Sarà l’ultimo giorno del mese di maggio del 1969 che Madre Flora salirà al cielo. Nel suo testamento aveva lasciato tutti i suoi beni all’Arcivescovo di Napoli e, in caso di sua rinuncia, alle Piccole Ancelle di Cristo Re perché portassero avanti la costruzione della Casa del Volto Santo.
Una folla commossa, per 10 giorni, diede il suo omaggio a quella donna che si era spesa per Cristo. Saranno gli stessi fedeli a non voler che il corpo di Madre Flora fosse portato al cimitero, ma bensì tumulato nella cappella dove, per anni, ella aveva vissuto e portato avanti il suo apostolato.
Il 10 marzo del 1996 veniva inaugurato ed aperto al pubblico l’attuale tempo della Casa del Volto Santo. La sacra immagine è stata collocata sull’altare mentre, sul lato destro della chiesa, in una cappella, riposa Madre Flora, nello stesso posto dove anni prima sorgeva la stanzetta dove era solita ricevere tutti coloro che di lei chiedevano.
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