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Immigrazione tra carità, veleni e ideologia: come si deve porre un cristiano?

Immigrazione e accoglienza

Recentemente abbiamo assistito ad un accesissimo dibattito spesso ideologico, tra veleni, simpatie/antipatie-politche, sull’immigrazione, sull’accoglienza (o respingimento) degli immigrati , sull’apertura (o chiusura) dei porti, cui non si sono sottratti nemmeno importanti esponenti di chiesa e direttori di rinomate testate cattoliche; allora ci siamo domandati: un CRISTIANO come deve porsi dinanzi tutto ciò ?

Per prima cosa tengo a precisare che chi scrive conta 23 anni di volontariato in strada a favore dei senza fissa dimora (di cui oltre l’80% sono immigrati e circa il 60% provengono dall’africa sia nord che sud sahariana); tra il 1994 e il 2007 ho potuto inoltre partecipare ad una missione in Perù, un’altra in India, viaggiando per tre volte in Africa con una associazione di volontariato che opera in collaborazione con i Missionari di vari ordini della Chiesa Cattolica in varie regioni del Camerun.

La precisazione è doverosa proprio per dirimere OGNI IMPOSTAZIONE IDEOLOGICA O PRECONCETTA difronte un problema tanto vasto quanto delicato.

Ritengo anzitutto che UN CRISTIANO, sebbene POSSA avere una sua libera concezione politica o filosofica del fenomeno in questione, DEBBA ANZITUTTO CONFRONTARSI CON QUELLA FEDE CHE DICE DI AVERE. Tale confronto non può però essere indipendente dalla conoscenza del problema.

Esiste un approccio che non è OPZIONALE , ovvero non può essere “secondo come gira” alle simpatie – antipatie politiche di ciascuno. Esiste per chi ha Fede una GIUSTA e non personale interpretazione del Vangelo, che va secondo il comandamento di Gesù : “Amatevi COME IO vi ho amato”….non come pare a noi.

La pace che dà il mondo infatti è ben diversa da quella di Cristo. ESISTE INSOMMA IL MAGISTERO DELLA CHIESA che interpreta il Vangelo nel modo in cui Cristo stesso lo ha trasmesso agli Apostoli; esistono certo anche la nostra coscienza ed il buon senso umano (che sono sempre doni di Dio) per comprendere COME ATTUARLO nella nostra vita.

Difronte il problema dell’immigrazione di massa allora come porsi?

Anzitutto studiando le cause delle ingiustizie che l’hanno determinata: il “traffico di esseri umani” e le stesse mafie che lo governano, sono solo l’effetto ultimo delle ingiustizie sociali stratificatesi nel tempo e “istituzionalizzate” da quegli stessi governi locali che prima affamano la loro gente, poi beneficiano dei proventi di questo stesso traffico corrotti dalle mafie di cui sopra, e infine rifiutano di collaborare al rientro in patria dei loro stessi concittadini (che ovviamente non trovano lavoro nella nazione ospitante) in quanto, udite udite, ILLEGALMENTE immigrati.

Dunque il primo intervento da fare è SUL POSTO. Dovrebbe essere l’Onu a “obbligare” tali paesi ad amministrare LEGALMENTE la giustizia E SECONDO I DIRITTI UMANI trattare la propria gente… e la stessa Europa, facendo pressione sui governi fino alle sanzioni se necessario, come insomma è stato sempre fatto (pure a torto…e non certo per motivi umanitari!) quando i suoi interessi economici e ,diciamocelo chiaro, di “controllo politico”, sono stai messi in pericolo (per di più malamente, con conseguenze che oggi stiamo vedendo anche in tutto il medio oriente: Egitto,Libia…e non solo, ma si aprirebbe una altro capitolo in un quadro completamente diverso).

Sopratutto va tenuto presente poi CHE IL VERO POVERO NON HA NEMMENO I SOLDI PER IMBARCARSI NEL VIAGGIO, non raccoglie dunque l’interesse dei trafficanti e resta lì dove sta: nei villaggi, ai margini della società rurale o peggio nelle periferie , meglio dire le fogne, delle grandi metropoli africane. A loro chi ci pensa? I MISSIONARI COME SEMPRE. La chiesa missionaria e qualche associazione benefica senza secondi fini, che ha i fondi da investire NEGLI AIUTI AI VERI POVERI SUL POSTO. Solo queste realtà CAMBIANO IN BENE la vita di quelle nazioni. Ci sono poi i VERI PROFUGHI, coloro che realmente scappano da guerre e persecuzioni, ma sono la MINORANZA del fenomeno (perlomeno quelli che arrivano verso le nostre coste; anche perchè, spesso questi vengono già accolti dai paesi limitrofi, in gran parte).

C’è quindi da tenere presente che la stragrande maggioranza di chi emigra lo fa per cercare un nuovo tenore di vita ed ha, almeno in principio, dei fondi (in gran parte requisiti dalle mafie) per farlo, con l’illusione di un futuro lavorativo possibile (anzi promesso subdolamente dai loro stessi aguzzini e avallato dagli stessi governi che non fanno alcuna opera dissuasiva o semplicemente di VERITA’ per risparmiare ai loro cittadini la mannaia che sta per abbattersi su di loro). E con quei fondi riescono ad arrivare in qualche modo in Europa. Parliamo sopratutto di quelli che vengono da paesi africani non coinvolti in particolari conflitti o persecuzioni.

Come porsi circa l’accoglienza: il discernimento secondo il Vangelo

Per chi offre il suo servizio in strada è molto semplice distinguere il VERO POVERO dall’avventuriero. Ma partiamo da un presupposto :

  1. IL VERO POVERO, IL PERSEGUITATO, LA MADRE COL BIMBO IN VIAGGIO (E AGGIUNGO COL PAPA’, le famiglie devono restare unite), VANNO SEMPRE AIUTATI.
  2. CHI STA IN MARE IN PERICOLO VA SEMPRE SOCCORSO : PUNTO.

Il problema è il resto….

Il Povero che non ha nulla molto spesso non pretende, chiede. L’avventuriero che è venuto per sbarcare il lunario PRETENDE, ha spesso un buon cellulare con se e spesso è anche autore di prepotenze verso il vero povero..e questo anche durante la traversata. E’ tra l’altro il primo a finire nelle maglie della malavita anche perchè tende a procurarsi denaro nel modo più facile possibile. E’ POSSIBILE FARE FINTA DI NULLA ACCOGLIERE TUTTI INDISTINTAMENTE E URLARE SLOGAN SOLTANTO IDEOLOGICI?

Qualche cristiano si dovrà prendere la responsabilità di aver chiamato pure in causa il Vangelo per i suoi sproloqui che sanno più di fariseismo moderno che di cristianesimo. Si, stiamo assistendo forse AD UN NUOVO FARISEISMO, POLITICALLY CORRECT ….PACIFISTA, raramente poi pronto ad ACCOGLIERE IN CASA PROPRIA il povero che gli sta accanto da sempre . Mentre dei Vecchi farisei Gesù ha potuto dire “fate quello che dicono non fate quello che fanno” di questi non si può dire manco questo….

COSA FARE?

Come Cristiani il cosa fare ce lo dice il Magistero , la Chiesa, il Vangelo: AMA IL TUO FRATELLO. Chi in qualche modo è finito per strada si aiuta, l’umile, il debole vanno sempre aiutati, la famiglia senza lavoro, si aiuta e non si fanno distinzioni di sesso, nazione, religione.

ALTRO E’ CONSENTIRE PREPOTENZE DELL’AVVENTURIERO SUL POVERO, SULLA PROPRIA GENTE, SUI VOLONTARI CHE SONO LI PER AIUTARE, SULLE NAZIONI CHE OSPITANO , SULLA PROPRIA FEDE E RELIGIONE. Perchè purtroppo basta farsi un viaggetto in Svezia o in altre nazioni in nord Europa per vedere come proprio tutto questo è purtroppo avvenuto.

QUALE INTEGRAZIONE ?? Non prendiamoci in giro. APRIAMO GLI OCCHI: GHETTI E PREPOTENZE sia sui loro stessi connazionali che …sulla stessa popolazione ospitante. Questo sarebbe CRISTIANESIMO? ….è semplice annichilimento della ragione prima ancora che della propria fede.

La Carità non è PACIFISMO NE’ PERBENISMO. TANTOMENO MENEFREGHISMO CERTO. Non è ideologia, di destra o di sinistra, MA CORAGGIO DI FARE BENE IL BENE E APERTAMENTE CONDANNARE PREPOTENZA E FALSITA’ , siano esse di destra o di sinistra. NON DEMONIZZA NESSUNO, per cui, se finalmente abbiamo un governo che qualcosa comincia a dire sul fenomeno immigrazione, su famiglia, su gender e scuola ecc…BEN VENGA. Saremmo stati ancora più felici se ciò fosse cominciato già dalla passata legislatura e saremo felici di fare i complimenti a chiunque abbia voglia di mettere in pratica i principi cristiani su : immigrazione, famiglia, scuola , gender ecc: CHIUNQUE SIA.

Occorre fare OPERA DI VERITA’ per non incorrere nelle ipocrisie e nelle reazioni che sanno più di perbenismo, di politically correct, CHE DI ACCOGLIENZA VERA.

Anche perchè per esperienza vi dico che CHI PARLA DI ACCOGLIENZA DI TUTTI NON FA NULLA PER ACCOGLIERNE NEANCHE UNO DENTRO CASA PROPRIA. Noi Invece accogliamo tutti quelli che la strada ci presenta, ma cerchiamo di NON INVOGLIARE NESSUNO A VENIRE QUI PER FINIRE PER STRADA. Si faccia meno politica IPOCRITA e più CARITA’ INTELLIGENTE.

Allora nel concreto cosa fare? Uno Stato cosa deve fare? NELLA MISURA IN CUI LE CONDIZIONI DEL POPOLO OSPITANTE LO CONSENTONO SI ACCOLGANO I VERI POVERI E I PERSEGUITATI. Così ci dice lo stesso catechismo. Dire di più o proporre tesi assolutiste non solo sa di perbenismo e fariseismo ma rischia di FARSI COMPLICE DELL’INGIUSTIZIA  E DEL TRAFFICO DI ESSERI UMANI IN QUEI PAESI, DEL DISORDINE SOCIALE E POLITICO NEL PAESE OSPITANTE (peccando nel migliore dei casi di ignoranza, di superficialità, confondendo insomma il BENE ,che sempre si deve basare sulla VERITA’ DEI FATTI, con il pacifismo che non risolve nemmeno uno dei problemi REALI).

Chi è in mare, in PERICOLO OGGETTIVO, SI DEVE SALVARE SEMPRE, è una legge del mare; ma chi non lo è ed è stato ugualmente raccolto con “l’aiuto” di navi che ricevono grossi finanziamenti per fare “la spola non autorizzata” nel mediterraneo, sia mantenuto da queste e da quelle nazioni che hanno dato tali finanziamenti. Qui si accolgono solo i PROFUGHI VERI, I VERI PERSEGUITATI. Gli altri si riaccompagnano a casa. E se quegli stati non li accolgono, siano sanzionati COME SEMPRE E’ STATO FATTO (e per ben più “interessati” motivi).

Questo accertamento sia fatto a bordo delle navi stesse o nei check point al confine dello stesso continente di provenienza e, QUESTO SI, gli inviati ONU si assicurino che IN LOCO SIANO RISPETTATE LE NORME MINIME DI IGIENE, SALUTE E RISPETTO CHE MERITA OGNI ESSERE UMANO, ma anche siano resi inoffensivi i prepotenti che nulla hanno a che vedere con povertà, privazione di libertà, diritti offesi e quegli stessi stati, autori di tutto questo, siano ridotti a più miti consigli con quella stessa determinazione che gli stati occidentali hanno sermpre usato quando si è trattato di petrolio o alleanze politico militari….

Armando Andreoni

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