L’imprenditore dalla parte dei papà: “Se non li aiuta lo Stato, li aiuto io”

Nella sua fabbrica, i neo papà non sono lasciati soli. Un imprenditore premia i suoi lavoratori, con un’iniziativa ad hoc per loro.

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L’imprenditore Vitantonio Colucci – photo web source

Lui è Vitantonio Colucci e ha deciso di dare un segnale concreto per tutti i neo papà che lavorano con lui, aumentando la loro busta paga. “Se non li aiuta lo Stato, li aiuto io” – ha dichiarato. La sua storia di forza e coraggio.

“Chi lavora nella mia fabbrica, lo aiuto”

Un aiuto concreto, e non solo in parole, ai neo genitori che lavorano nella sua fabbrica. A fare questo gesto è Vitantonio Colucci, imprenditore della Plastic – Puglia, che ha deciso di aiutare economicamente tutti i suoi dipendenti che diventeranno papà: “Se non li aiuta lo Stato, li aiuto io. Anzi li premio: nel 2019 col bonus di 6 mila euro alla nascita, nel 2020 ho aggiunto 300 euro al mese in busta paga per i neopapà” – ha dichiarato.

Ma non finisce qui: “Nel 2021 rilancio in pianta stabile le iniziative” – commenta. Un’impresa economica potremmo definirla, ma che all’imprenditore non fa paura. Alla domanda “Quanti bambini sono nati nella sua azienda da questa proposta”, lui, felice, ha risposto: “Più di venti. Ho oltre duecento dipendenti, quasi tutti giovani, aiutarli a proiettare le proprie speranze nel mondo era il minimo che potessi fare”.

Vitantonio Colucci, l’imprenditore che aiuta i neo papà

L’imprenditore Colucci, barone, Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana, fondatore e titolare dal 1967 del Gruppo industriale Plastic-Puglia di Monopoli, anche se in un momento storico particolare a causa della pandemia, ha deciso di rimettere in piedi il welfare della sua azienda: “Qui si deve stare dalla parte di padri, madri, famiglie altrimenti non si salva nessuno […] Lo Stato che fa?

Pensa di riempire le culle di un paese sempre più vecchio con le mancette, i bonus o altri surrogati del reddito di cittadinanza? Io ora penso ai miei uomini, così come ogni imprenditore che può ha il dovere di farlo, ma lo Stato, che ci vuole tutti suoi figli, invece degli slogan paternalisti, s’inventi la professione mamma regolarmente retribuita” – spiega.

“Se lo Stato non li aiuta, lo faccio io”

Colucci, affezionato a tutti i suoi dipendenti, come solo chi gestisce una grande azienda sa fare. “I dipendenti contraccambiano con attenzione, rispetto, impegno, un buonissimo lavoro e il bilancio ringrazia” – spiega.

Davanti ai vari premier che dichiarano, anche, alle aziende di “non allarmarsi, Colucci risponde: “Io mi sono veramente allarmato […] Abbiamo davanti un nemico insidioso, occulto e letale, non abbiamo armi se non la nostra sola responsabilità: questo ho detto ai miei dipendenti introducendo ferree regole di distanziamento e per la messa in sicurezza della Plastic-Puglia. E il virus qui non è arrivato.

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Zero contagi e non ci siamo fermati un solo giorno e una sola notte. Diceva mia nonna, “ogni impedimento diventi un giovamento”, e alla fine abbiamo chiuso l’anno in bellezza, festeggiando nuovi bambini”.

Tutto questo, senza chiedere aiuti allo Stato: “Io non chiedo soldi a nessuno, mi sentirei umiliato all’idea di ricevere del denaro per non fare nulla se posso invece lavorare. Ho tenuto aperto senza perdere nessuno, ho la responsabilità e vivaddio la capacità finanziaria di arrivare dove lo Stato non arriva” – conclude, felice, l’imprenditore.

Fonte. tempi

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ROSALIA GIGLIANO

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