È una domanda alla quale in molti hanno cercato di dare una risposta, in particolare, studiando attentamente la Sacra Sindone.
Ora, per la prima volta nella storia, è possibile vedere il corpo di Gesù come quando è stato avvolto nel sacro lino dopo la deposizione dalla Croce.
Una rappresentazione iper realistica in 3D che ci permette di guardare da vicino l’impressionante sofferenza patita dal Signore.
Gesù: il suo corpo deposto dalla croce riprodotto
Gesù, la sua passione e la sua morte in Croce. Tanto dibattito ha suscitato e tante domande ha fatto sorgere, spontanee o meno, anche al di là della pura fede cristiana. Come era il corpo di Gesù una volta avvolto e messo nel sepolcro? Qual è stata la sua sofferenza? Che segna ha lasciato questa sul suo corpo?
Questa e tante altre domande alle quali, nel corso dei secoli si è cercato di dare una risposta. La sacra Sindone: è stata lei l’oggetto di studio per eccellenza in questi anni. Tanti i ricercatori che, con tecniche diverse, l’hanno osservata e hanno cercato di dare risposte a tutte le domande.
Ma ecco che, finalmente, grazie anche all’aiuto della tecnologia tridimensionale, è possibile dare una ricostruzione completa del corpo di Gesù, come venne avvolto nel sacro lino. Nella posizione, con le piaghe su tutto il corpo, segno della sua sofferenza e della sua passione.
In Spagna è stato riprodotto il primo corpo iperrealistico basato su tutto ciò che la Sindone ci ha rivelato nel corso di questi secoli. Dati scientifici che hanno permesso la creazione di questa impressionante scultura che ci fa vedere come Gesù fosse nelle sue fattezze, dopo la sua morte.
La tecnologia 3D e le sue fattezze umane
Un uomo di media altezza, del peso di circa 75kg: questa è la scultura. Ma ciò che colpisce è, soprattutto la posizione, definita nel “rigor mortis” (rigore della morte) di Gesù: mani incrociate all’altezza del pube, gambe leggermente piegate, capelli e barba perfettamente riprodotti, così come dovevano essere quelli di Gesù.
Tutto perfettamente uguale al corpo del Signore, in ogni suo minimo dettaglio: dalla postura, agli occhi chiusi, ai capelli, alla barba, alle cicatrici sul corpo, segno delle frustate avute e dei chiodi quando era sulla croce. Anche la schiena rialzata leggermente, sul volto i segni lasciati dalla corona di spine e sulle spalle il peso della croce portata lungo tutto il Calvario.
I segni dei chiodi sulle mani e sui piedi, ma anche il costato trafitto da cui scaturirono sangue ed acqua. Tutto ciò per portare il visitatore ad entrare e a contestualizzarsi pienamente nel momento della morte e deposizione nel sepolcro di Gesù.
Il curatore di questa esposizione, Álvaro Blanco, ha dedicato più di 15 anni di studio e ricerca sulla Sindone e non solo. Ed il risultato finale ha stupito anche lui: davanti a sé aveva una perfetta riproduzione del corpo di Cristo appena deposto dalla croce.