La piaga delle spose bambine in Turchia è stata acuita dalla recente delibera delle autorità religiose, a quanto pare adesso l’età minima per poter contrarre matrimonio si è abbassata ulteriormente arrivando, nel caso delle bambine ai 9 anni. La notizia dell’approvazione dei matrimoni islamici tra uomini adulti e bambine è stata diffusa nella giornata di ieri dalla stampa turca e confermata oggi dalla Diyanet, massima autorità religiosa del paese controllata direttamente dal governo Erdogan.
Basta controllare la sezione pubertà e matrimonio che si trova nel sito dell’autorità religiosa per scoprire che l’età legittima per contrarre matrimonio coincide con la fine dell’infanzia e l’inizio della pubertà ovvero sin da quando le bambine ed i bambini sono in grado di procreare (dai 9 ai 12 anni). Una tale scelta viene giustificata con la necessità di salvaguardare la procreazione e quella di evitare rapporti illegittimi (fuori dal matrimonio), se a questo si aggiunge che in ottobre è stato equiparato il matrimonio islamico a quello civile, il processo verso la totale legittimazione delle spose bambine è pressoché completato: al momento, infatti, la legge turca vieta i matrimoni fino al raggiungimento dei 17 anni, ma questa voce non è presente nella legge che equipara le due forme di matrimonio.
La decisione è stata duramente avversata da tutto il paese, specialmente dalla parte ortodossa della popolazione che ritiene antiquata, maschilista e schiavizzante una simile decisione. All’indignazione di parte del Paese si associano anche i paesi europei e le associazioni che si occupano di tutelare i diritti delle spose bambine. Da anni, infatti, si cerca di combattere la piaga dei matrimoni combinanti con le minorenni e questa legittimazione è un chiaro passo indietro. Le stime dell’Unicef parlano di un 15% di matrimoni tra adulti e bambine, ma secondo alcune associazioni le stime, già aberranti, sono piuttosto ottimistiche poiché la percentuale realtà si aggira intorno ad un 33% annuo.