Fratel Leonardo Grasso è morto nell’incendio della comunità di recupero per malati di Aids “Tenda di San Camillo”, nel Catanese. Forse un incendio doloso.
Il religioso era il gestore del centro di Riposto, in provincia di Catania. I Carabinieri hanno già fermato il presunto responsabile del rogo. Si tratterebbe, purtroppo, di un ospite della comunità. Gli altri sei ospiti della struttura, tuttavia, sono rimasti illesi.
L’incendio, ritenuto dagli investigatori di natura dolosa, è stato appiccato la notte scorsa. Fratel Leonardo era il responsabile della struttura, oltre che superiore della comunità camilliana di Acireale, aveva 78 anni ed è morto tra le fiamme.
La vicenda ricorda quindi, in un certo senso, quella di don Roberto Malgesini, sacerdote dedito agli ultimi e ai più poveri, finito vittima proprio di una delle persone che serviva ogni giorno con devozione nel nome di Cristo.
Anche in questo caso, una delle persone ospitate nel centro di recupero sembra essere passato dalla parte del carnefice, finendo col provocare la morte del religioso che lo aveva accolto con amore paterno.
I Vigili del fuoco sono subito intervenuti sul posto per spegnere l’incendio. A far intervenire i soccorsi è stata una telefonata fatta al 112 dall’interno della “Tenda San Camillo”.
Le ipotesi degli investigatori, però, starebbero passando al vaglio l’ipotesi che possa trattarsi di una vicenda ancora più macabra. Le fiamme potrebbe essere state state appiccate proprio al fine di nascondere l’omicidio del frate, che potrebbe persino essere avvenuto prima dell’incendio.
A quanto pare, infatti, le fiamme sarebbero divampate verso le 5 del mattino, per poi propagarsi nella struttura. Mentre all’interno della comunità di recupero si trovavano anche tutti gli altri sei ospiti rimasti illesi.
L’anziano responsabile della struttura non sarebbe quindi, secondo le attuali versioni della vicenda, riuscito a fuggire. Fratel Leonardo Grasso aveva preso i voti a 50 anni per dedicare la sua vita ai sofferenti. Entrambi i genitori erano poi morti a sei giorni di distanza l’uno dall’altro.
Una vicenda, quella della morte dei genitori, talmente dolorosa per la vita del religioso che da quel giorno aveva deciso di dedicare la sua vita al Signore e alla cura degli ultimi, degli emarginati, dei più sofferenti della terra. Proprio da loro è arrivata, purtroppo, la mano che l’ha portato in cielo.
Giovanni Bernardi
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