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Miracoli e Testimonianze

“Ho parlato con Gesù”: l’esperienza straordinaria di un bimbo di due anni e mezzo

Una storia che stringe il cuore e ci fa capire come il Signore Gesù si riveli a coloro che hanno il cuore limpido e puro, quali sono i bambini.

Il piccolo Casen – lalucedimaria.it

Quella che stiamo per raccontarvi è la storia di un bambino di soli 2 anni colpito da un tumore. Ma è stato proprio un incontro speciale che il piccolo ha avuto, a permettergli di vivere un’esperienza straordinaria.

Il piccolo, infatti, ha sostenuto di aver parlato con Gesù. Come è stato possibile tutto questo? Cerchiamo di capire meglio conoscendo la sua storia.

Una vicenda che fa tremare i polsi ma, allo stesso tempo, ci porta a capire quanto il Signore è grande, potente e misericordioso. La vita di un bambino legata ad un filo sottile, si chiama Casen ed ha soltanto due anni e mezzo.

Gli è stato diagnosticato un neuroblastoma, uno dei tumori infantili più aggressivi che si sviluppa da alcune cellule nervose immature. Una vita tutt’altro che normale, fatta di cure e di corse all’ospedale americano di Memphis, come raccontato dall’emittente televisiva americana WLBT. La paura dei suoi genitori che il loro piccolo non ce l’avrebbe fatta a superare un altro ciclo di cure. Fino a quando, qualcosa cambia incredibilmente.

Il bimbo che ha incontrato Gesù

Diversi sono i siti e i giornali americani e non solo (la storia di Casen è stata riportata, anche, dal quotidiano inglese “Independent”) e non solo, che hanno riportato la sua incredibile storia. A partire proprio da quel particolare che ha attirato l’attenzione di molti: durante la sua malattia, il piccolo Casen ha parlato con Gesù. Diverse testate riportano le domande rivolte al piccolo Casen, per ricostruire la sua straordinaria esperienza.

Il piccolo Casen con la sua mamma – photo: vitadamamma.com (lalucedimaria.it)

A partire da quella più semplice: “Casen, con chi hai parlato?” – e a rivolgergliela è stata la sua mamma. Alla risposta del bambino: “Ho parlato con Gesù”, e allo stupore anche del suo papà che lo sollecitava, il bambino si rivolge proprio a quest’ultimo chiedendogli: “Davvero non lo conosci? Non puoi vederlo?”.

Una cosa era certa: Casen aveva visto e parlato con Gesù. L’incredulità e lo stupore della sua famiglia non si fermano lì, anzi. Anche la nonna, poco prima che il piccolo venisse sottoposto ad un’operazione chirurgica, gli ha chiesto se Gesù fosse lì con lui in quel momento. E il piccolo, con certezza, ha risposto: “Sì, è laggiù”, indicando anche il posto esatto dove il Signore era.

Ma non è stato l’unico momento. Anche dopo l’operazione, il bambino ha continuato ad affermare: “Sono stato in Paradiso” e, continuando, ha spiegato che con lui c’erano Gesù, Dio Padre e anche lo Spirito Santo. Davanti ad affermazioni di questa portata, erano in molti gli scettici e coloro che pensavano che il piccolo stava inventando tutto al momento.

Quell’attimo in Paradiso…con le ali

Ma per i familiari non era così: Casen aveva vissuto davvero un’esperienza straordinaria. Sì perché nessuno di loro in famiglia gli aveva mai parlato, così nel dettaglio, di Gesù, del Paradiso e lui non avrebbe potuto mai inventarsi una storia simile. Il piccolo, per come li descriveva, li aveva veramente visti dal vivo. Casen ha, inoltre, raccontato anche di aver visto chi c’era in Paradiso.

Casen in ospedale – photo: aleteia (lalucedimaria.it)

Come ha fatto, poi, dal Paradiso a tornare a casa? Anche in questo caso la risposta del bambino è stata concreta: “Gesù mi ha detto di tornare a casa. Lui mi ha spinto, io ho fatto un salto e mi sono messo a volare” – affermando anche che, mentre era in Paradiso, aveva anche lui le ali come gli angeli. La sua esperienza ha riavvicinato tutta la famiglia a Dio: “Ora crediamo un milione di volte in più a Dio” – hanno spiegato.

Un’esperienza profonda e straordinaria che ha cambiato completamente la vita del bambino che, dopo un trapianto di midollo osseo, sta proseguendo le cure per vincere la sua battaglia

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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