L’Incontro tra Gesù e Giovanni: un’anticipazione delle loro missioni

L’episodio biblico della visita di Maria a Elisabetta si rivela, nel commento proposto dall’allora Pontefice Benedetto XVI, come un incontro spirituale tra due figure fondamentali dell’intera cristianità: Gesù e Giovanni il Battista. Questo incontro, come si vedrà, anticipa le loro due missioni e manifesta in maniera simbolica il legame tra i due.

Maria Elisabetta Benedetto
Benedetto XVI ci spiega l’incontro tra Maria ed Elisabetta – LalucediMaria

Quello dell’incontro tra Maria ed Elisabetta diventa, nel contesto dell’interpretazione che offre Benedetto XVI, un momento fondamentale non solo come incontro tra le due madri, ma anche per quella che si sarebbe poi rivelata una fondamentale e affascinante rivelazione di tipo spirituale. La visita di Maria a Elisabetta, secondo l’interpretazione dell’allora Pontefice, assume un valore simbolico e profondo, perché anticipa e si rivela come un vero e proprio incontro spirituale tra altre due figure centrali: Giovanni Battista e Gesù. Maria, infatti, portando in grembo il Bambino Gesù, si reca a casa di Elisabetta, che, a sua volta, porta in grembo Giovanni. Il significato spirituale di questo incontro è fortissimo ed è descritto da Joseph Ratzinger come un incontro “nello Spirito Santo”. In questo incontro spirituale si manifesta già una connessione tra i due bambini, non ancora venuti al mondo.

Gesù e Giovanni nella visione di Benedetto XVI

Benedetto XVI, nel raccontare la sua visione circa questo fondamentale incontro, richiama il Vangelo di Luca. Le parole dell’allora Pontefice ci aiutano a comprendere il meglio la tematica: “La visita di Maria ad Elisabetta, che deriva come conseguenza dal colloquio tra Gabriele e Maria (cfr. Lc 1,36), porta – ancora prima della nascita – ad un incontro, nello Spirito Santo, tra Gesù e Giovanni, e in questo incontro si rende al contempo evidente anche la correlazione delle loro missioni: Gesù è il più giovane, Colui che viene dopo” (fonte: Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù). Joseph Ratzinger sottolinea, nel suo scritto, come l’incontro tra le madri anticipi simbolicamente la missione di ciascuno dei due bambini. Se Giovanni, come sappiamo, è il precursore che prepara la via al Signore, Gesù è “Colui che viene dopo” ma è, al tempo stesso, Colui che porta a compimento quella che è la promessa di Salvezza.

La complementarità dei ruoli

Papa Benedetto XVI mette in evidenza un aspetto importantissimo della teologia cristiana, ovvero la complementarità del ruolo di Gesù e Giovanni. Pur essendo più giovane, infatti, Gesù è il compimento della promessa, è Colui che porta a termine la redenzione che iniziò proprio con la predicazione di Giovanni il Battista. In quest’ottica, in insegna Benedetto XVI, la visita di Maria a Elisabetta non è più, soltanto, un momento di affetto tra parenti. Questo si manifesta come vero e proprio atto teologico che sottolinea ed evidenzia la preparazione del Regno di Dio. La relazione tra Maria ed Elisabetta e, a maggior ragione, quella tra Giovanni e Gesù, si pongono come relazioni anticipatorie del grande disegno di salvezza. Questo disegno si svolgerà nel corso della vita e della missione del Cristo Salvatore. Dunque, mentre Giovanni prepara la strada, Gesù, il più giovane, inaugura proprio la nuova era, quella della salvezza. Questo passo di Papa Benedetto XVI ci invita alla riflessione sul nostro cammino di fede. L’incontro tra Maria ed Elisabetta è l’incontro tra ciò che era e ciò che sarà, tra la promessa di Dio e la sua realizzazione.

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