Una storia che lascia di stucco, in un mondo in cui la tecnologia ha praticamente invaso in modo quasi inesorabile le nostre esistenze.
Siamo in un mondo in cui la tecnologia la fa sempre più da padrona. Da quando ha esordito il primo telefono cellulare, si è poi evoluto fino ad oggi, quando è diventato uno strumento indispensabile, da portare sempre con sé.
Il cellulare può creare assuefazione
Grandi e piccoli si divertono a messaggiare, a mandare video, audio, foto con il proprio smartphone, oppure a stare sui social, fare TikTok e molto altro ancora. Tuttavia, come in tutte le cose, c’è sempre un lato negativo.
Trascorrere tanto tempo col cellulare è un qualcosa che in un certo senso limita un po’ le relazioni umane, e sappiamo bene che se si eccede si può sviluppare una sorta di dipendenza da esso. Come ogni cosa, è sempre meglio saperla dosare, imparare a usarla con moderazione, con un certo equilibrio.
E la verità è che noi tutti ci siamo invece abituati a fare tutto con le app, a cercare info su Google invece che sui libri, a vederci in videochiamata piuttosto che di persona. Mentre il mondo va avanti in un’epoca sempre più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, c’è chi sorprende con certi ragionamenti in giovane età.
Ragazzino non vuole il cellulare: ecco che cosa preferisco fare
Quando il mondo decide di assuefarsi a certi stereotipi, c’è sempre qualche mosca bianca che sceglie altre strade, e punta ad altre direzioni, che si discostano dal conformarsi con quelli della società. Ed è meraviglioso che questa “mosca bianca” sia un ragazzino di 12 anni che ha già chiaro ciò che vuole e che ha già compreso come certe dipendenze siano in grado di ridurre la propria libertà, una restrizione invisibile in realtà, sottile, ma che comunque, in un certo qual modo, c’è.
È successo a Bitonto (Bari), dove un papà si è visto restituire il cellulare regalato al figlio 4 anni prima, proprio dal 12enne. Lo aveva voluto tanto, quel cellulare, e ora lo stava ridando a suo padre.
Il motivo? Lui lo ha spiegato così:«Sento il bisogno di tornare libero». Questa è stata la giustificazione che il giovanissimo F. ha dato a suo padre Alessandro, dopo avergli restituito il cellulare. Il ragazzino ha spiegato che lo smartphone occupava molto tempo nelle sue giornate, e invece ora che non lo ha più è più pieno di cose.
All’inizio lo ha restituito per una settimana, che poi sono diventate due e per il momento, F. non intende riprenderselo. Lo ha in consegna il suo papà. Il 12enne, infatti, ha detto che ora ha anche più tempo per dedicarsi a suonare la batteria, che è un’attività che lo appassiona moltissimo. Inoltre, preferisce uscire e godersi i pomeriggi liberi con i suoi amici.
Non è più nel gruppo Whatsapp ma si mette d’accordo con gli amici che vanno a casa sua e suonano al campanello. Una scelta che per la sua giovane età è un esempio per tutti, per imparare ad avere un sano rapporto con il proprio smartphone.