In questi giorni il dibattito sul Ddl Zan Scalfarotto, che dovrà essere votato in Parlamento, si è acceso soprattutto nelle piazze, nonostante nei giornali sembra passare sottotraccia.
Nella scorsa settimana molti cattolici e laici sono scesi nelle piazze di tutta Italia, per contrastare questa legge secondo alcuni nefasta, che rischierebbe di introdurre nel nostro paese gravi storture, prima su tutte la limitazione della libertà di espressioni. Secondo chi avversa senza paura l’ipotesi che questo ddl possa diventare legge, dire che un bambino ha bisogno di una mamma e un papà, e che la famiglia naturale voluta dal Signore è composta solo da maschio e femmina, sarà a rischio di essere considerato reato.
Un vero e proprio bavaglio alla libertà di espressione, e persino alla libertà religiosa, forse, nel momento in cui si afferma la bontà del modello della Sacra Famiglia. E a quanto indicato in numerosi passi della Bibbia, come ad esempio da San Paolo nella Lettera ai Romani. La Chiesa italiana, tramite la Conferenza episcopale, ha pubblicamente espresso la propria netta contrarietà. Eppure a molti la reazione del clero cattolico è sembrata un tantino fredda, un po’ sottotraccia.
Come dimostra ad esempio il quotidiano dei vescovi Avvenire, che ha dato la parola al promotore stesso della legge Alessandro Zan, pronto a rassicurare sul fatto che la libertà di esprimere la propria opinione e il proprio credo non verrà intaccata. Una rassicurazione ì, tuttavia, abbastanza leggera e volatile, che potrebbe essere tranquillamente smentita una volta che il progetto delle potenti associazioni pro-Lgbt diventerà legge.
Insomma, sappiamo bene come vanno le cose: fatta la legge trovato l’inganno. Molti vescovi e religiosi italiani, tuttavia, non vedono in maniera particolarmente accesa questo rischio, anzi. Alcuni si sono persino quasi spinti a sostenere la bontà di questo tipo di provvedimenti.
Il libro del giornalista Luciano Moia, “Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce del magistero di papa Francesco”, con prefazione del potente arcivescovo di Bologna, il cardinale Zuppi, è un caso emblematico della posizione tiepida, quasi riapertura, di una parte influente della Chiesa italiana. Sull’onda di quanto già visto da tempo ad esempio negli Stati Uniti, con le posizioni nettamente pro-Lgbt del padre gesuita James Martin, direttore dell’importante rivista dei gesuiti statunitensi “America”.
Non tutti però, nella Chiesa, la pensano in questo modo. Tutt’altro. Sono numerosi i casi di sacerdoti che, fedeli alla Verità di Cristo, alla Sua Croce e alla Sua Parola, che trova espressione nei Vangeli, dichiarano a gran voce la propria contrarietà, mettendo tutti i fedeli in guardia dal rischio di una nuova strisciante dittatura materialista. Insomma, di un nuovo comunismo che potrebbe presentarsi alle porte, anti-cristiano e anti-umano.
Dopo la triste e raccapricciante vicenda del parroco di Lizzano, che si è visto la sindaca del paese presentarsi alle porte della Chiesa durante l’omelia, addirittura chiamare i carabinieri affinché questi intervenissero contro il sacerdote, mettendo bene in luce cosa potrebbe succedere una volta approvata questa legge, un video sta facendo il giro del web in queste ore.
In questo filmato, registrato con il telefonino, si vede un sacerdote usare parole chiare e limpide contro il Ddl Zan Scalfarotto, gridandolo a gran voce in pubblica piazza. Nel Vangelo di Matteo (10, 26-33) è infatti scritto: “Dunque, non abbiate paura degli uomini. Tutto ciò che è nascosto sarà messo in luce, tutto ciò che è segreto sarà conosciuto. Quello che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quello che ascoltate sottovoce, gridatelo dai tetti.
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima. Temete piuttosto Dio che può mandare in rovina sia il corpo che l’anima, all’inferno”. E ancora: “tutti quelli che dichiareranno pubblicamente di essere miei discepoli, anch’io dichiarerò che sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo. Ma tutti quelli che pubblicamente diranno di non essere miei discepoli, anch’io dirò che non sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo”.
A dimostrazione che questo sacerdote non ha fatto altro che dire la verità restando fedele alla Parola del Signore. “Il nemico che semina zizzania è il demonio, con i suoi spiriti malvagi che lo aiutano. Noi vediamo solo le cose materiali, ma in questo momento c’è un mondo spirituale che ci sta circondando. In questo momento c’è Dio con noi, la Vergine Santa, gli angeli buoni. Ma ogni tanto compaiono anche angeli infernali”, ha infatti spiegato il sacerdote commentando il passo della domenica, in cui si narra la parabola del grano e della zizzania.
“La storia non la facciamo solo noi uomini. La fa Dio, gli angeli buoni, il demonio, gli angeli infernali e i cattivi. Quel nemico è il maligno, che a volte semina nella tua casa, nella tua anima, in questa società i semi malvagi. Aiutato da tanti che lo seguono nella menzogna e nell’egoismo. Perché ogni volta che il cuore è menzognero ed egoista, non appartiene più a Dio ma a satana. E oggi il demonio sta lavorando molto. Più di quanto ci immaginiamo, più di quanto pensiamo”, afferma il sacerdote.
Che ha spiegato che proprio da qui viene la zizzania sociale. “Quanta ce n’è, anche dove non dovrebbe essercene. Non possono passare in silenzio le azioni pericolose. In Senato c’è una legge Bavaglio che vogliono approvare. La legge Zan Scalfarotto. Una legge che parla del reato di omofobia: cioè che tu esprimi un parere contrario ai gruppi omosessualisti puoi andare in galera. Se tu dici non sono d’accordo che due uomini adottano un bambino puoi essere denunciato e processato. Se a scuola, a tuo figlio, vengono a fare educazione gender, che è un andare contro la natura che Dio ha creato, una madre che si ribella può andare sotto processo”.
Un pericolo imminente, ha messo in luce il sacerdote, che rischia di creare un assetto sociale irrispettoso e inaccettabile. Ironizzando ma nemmeno troppo, il sacerdote ha spiegato “adesso in Italia abbiamo le categorie protette: sui preti puoi dire tutto, puoi bestemmiare Dio, puoi dire tutto sui giornalisti, sui politici invece no, ma se parli sugli omosessuali vai in galera”.
“Qua non si tratta di non rispettare le persone con queste tendenze, figuratevi. Qui si tratta di volere mettere il bavaglio alla libertà di pensiero e di opinione. Da parte di quelli che si dicono liberali e democratici. Ed è vergognoso se passa una legge di questo tipo. Se passa questa legge, con questa predica rischio la denuncia. Ma non ho problema”, ha spiegato il sacerdote siciliano.
“Dove siamo arrivati? La Bibbia stessa andrebbe denunciata, perché dice Maschio e femmina li creò. Verrebbe considerata un’imposizione. Se leggiamo il capitolo primo di San Paolo ai romani, in cui parla di rapporti contro natura, allora Paolo andrebbe bruciato nella pubblica piazza”. Quindi, il monito del religioso è chiaro. “Stiamo attenti, di queste cose chi è di parte non ne parla. Ma dobbiamo avere il coraggio di dirle, certe cose”.
E, ha aggiunto, “mi dispiace che anche nella nostra Chiesa a volte non se ne parli, come se si avesse paura, ma di che cosa? Della verità? Della croce? Ecco, la zizzania che alcuni seminano. Ma oggi, con tutti i guai che abbiamo, con le aziende che falliscono, con la gente che non ha più lavoro, con il turismo bloccato, vedi che manovre si fanno e che problemi ci sono”.
Il sacerdote ha messo in chiaro che non sta parlando “contro nessuno, perché Gesù mi dice di amare persino i nemici e figuratevi se non amo chi ha certe tendenze”. Ma che, al contrario, si tratta di non fare altro che affermare la verità. “Dico la verità. Parlo contro il rischio gravissimo di tapparci la bocca e il pensiero. Alcuni si arrogheranno il diritto di dire: di questo tu non devi parlare.
“Ci ripete Gesù, che il campo è il tuo cuore e questa società, dove sta crescendo bene il male”, ha concluso l’omelia il sacerdote. “Stiamo attenti, fratelli. Che c’è Dio, abbiamo detto che c’è la zizzania, il frumento buono, il nemico, ma c’è Dio che ha pazienza, come quel padrone. Ha pazienza di aspettare che crescono il grano buono e la zizzania. Spinge a cambiare. Ma un giorno arriverà la mietitura. E lì ci sarà la separazione, tra il grano buono e la zizzania. E la zizzania verrà bruciata all’inferno, dove c’è la dannazione eterna. Sembra che ora sta vincendo il nemico. Il nemico esultò quando crebbe la zizzania e rovinò il frumento a quel padrone. Ma all’ultimo satana e i suoi angeli, i malvagi menzogneri perderanno. Faranno danno nella storia, ma sono destinati a perdere, perché Cristo trionfa e regna. Sia lodato Gesù Cristo”.
Giovanni Bernardi
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