Quello che è accaduto in questo ospedale ha dell’incredibile: la vita di un bambino che deve venire al mondo è a rischio grave.
Il piccolo, ancora nella pancia della sua mamma, è affetto da una malformazione importante che ne compromette le sue vitali funzioni.
Un intervento pionieristico, come lo hanno definito i medici che lo hanno operato. Ecco cosa è successo a mamma e figlio.
Il piccolo è in pericolo nella pancia della mamma
È così piccolo che non immagina nemmeno tutto ciò che gli è accaduto. Forse, la sua mamma, glielo racconterà un giorno. In realtà, lui non è ancora nato e, per la scienza è, tecnicamente, ancora un feto in formazione. Ma, nonostante tutto, era ben evidente una malformazione che avrebbe potuto compromettere alcune sue funzioni vitali.
Che fare? Possibile operarlo mentre è ancora nella pancia nella mamma? È successo. Il piccolo era affetto da una grave anomalia vascolare al cervello, la malformazione aneurismatica della vena di Galeno o MAVG. I medici de Centro di chirurgia e interventi cerebrovascolari del “Boston’s Children’s Hospital”, hanno deciso di tentare il tutto per tutto e di effettuare un’operazione intrauterina, per salvare il piccolo e dargli una vita diversa da quella che gli si stava per aprire davanti.
L’intervento è perfettamente riuscito ed, ora, mancano solo 6 settimane alla sua venuta al mondo e, dopo l’intervento, il suo decorso non è stato negativo, anzi. Non ha manifestato nulla che potesse più associarsi a quello che aveva subito: mangia normalmente, cresce, non assume farmaci e non presenta danni al cervello.
L’intervento miracoloso dei medici
Gli angeli in camice bianco lo hanno salvato ma, allo stesso tempo, lo tengono costantemente sotto controllo, così come la sua mamma. Un vero e proprio miracolo. Ma come è stata possibile un’operazione del genere? Il tutto è stato effettuato nel contesto di una procedura sperimentale, poiché tale tipo di malformazione colpisce 1 bambino ogni 60mila che nascono.
Da cosa era affetto? La malformazione aneurismatica della vena di Galeno è una rara lesione congenita. Questa anomalia può determinare insufficienza cardiaca di varia gravità, ma anche danni cerebrali, un deficit neurologico, problemi respiratori, renali o epatici. Il cuore e il cervello sono esposti a una pressione estrema, soprattutto dopo i cambi fisiologici durante e dopo il parto. Questa malformazione è in grado di innescare significativi danni funzionali potenzialmente fatali.
La malformazione, di solito, viene individuata durante il terzo mese di gravidanza e viene trattata, sempre, dopo la nascita del bambino con “una procedura di embolizzazione, che sfrutta un catetere per occludere la connessione diretta tra arterie e vena, al fine di smorzare il flusso sanguigno ad alta pressione al cervello e al cuore” – spiegano i medici.
Ma attraverso questa operazione, i medici sono riusciti a chiudere ciò che avrebbe potuto provocare danni al piccolo e permettergli di continuare una vita normale, non appena sarà nato.
Un miracolo dove le mani dei medici erano guidate da quelle di Dio, che ha protetto il piccolo in questo momento così difficile della sua vita che sta per iniziare.