Quando facciamo esperienza della preghiera specifica, per chiedere una grazia particolare, ci domandiamo quale sia la maniera più opportuna, per rivolgerci al Signore e per essere esauditi al più resto.
La regola fondamentale è di essere in pace con se stessi e con chiunque ci circondi, il che implica prima di tutto un atto di perdono e una “ripulitura” della nostra coscienza, tramite la Confessione e la Comunione. Il secondo passo è sicuramente rimettersi nelle mani di Dio, totalmente, perché operi mentre noi aspettiamo fiduciosi, anche se questo costa attesa, poiché -lo sappiamo- i tempi di Dio sono misteriosi e non si misurano con orologi terreni, ne analogici, ne digitali.
Ecco come si è comportato un uomo di nome Alexei, che, in un momento di estrema difficoltà economica, ha scoperto il potere della preghiera.
Racconta che, nel lontano nel 1999, quando era ancora uno studente squattrinato, gli capitò di sentir parlare della Bibbia, e in particolare del passo dei Proverbi 3, 5-6, che dice: “Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza, in tutti i tuoi passi pensa a lui
ed egli appianerà i tuoi sentieri.”.
Prima di allora, aveva pensato che la Parola di Dio non parlasse affatto della vita di tutti i giorni ed era rimasto ben lontano dal pregare il Signore per le sue necessità. Decise di approfondire la questione, verificando di persona l’efficacia della preghiera sincera e così cominciò un cammino di vera conversione al cristianesimo, “attraverso il pentimento, il battesimo e ricevendo lo Spirito Santo …”.
La vicinanza delle persone della parrocchia a cui si era rivolto, un piccolo gruppo che si aiutava vicendevolmente nella carità di Cristo, cominciò a cambiare davvero le cose e la sua visione del mondo: “Non avevo abbastanza soldi per invitare un amico a prendere un caffè fuori, per prendere in affitto un appartamento da solo e vivere indipendentemente. Tali lussi, come viaggiare, erano assolutamente fuori discussione. Le altre persone della chiesa offrivano per me, se uscivamo a mangiare qualcosa, e spesso pagavano anche la mia parte quando si faceva qualcosa insieme, come andare al cinema. Tutti i miei conti furono pagati … Ancora oggi apprezzo moltissimo quell’aiuto e quel supporto e ringrazio Dio per tutto.”.
Alexei iniziò ad aver fiducia e ad appoggiarsi al Signore; le sue preghiere divennero sempre più precise e mirate, tanto che ottenne proprio tutto quello di cui aveva bisogno per andare avanti.
Ma sentiva anche il peso di non poter ricambiare quella disponibilità, ne aiutare altri. Si affrettò, allora, a terminare gli studi e a cercare il lavoro adatto a lui.
In tutto quel percorso, mai dimenticò che le sue richieste al Signore andavano formulate con estrema chiarezza e disponibilità d’animo ad accogliere le grazie. Questo lo portò a sistemare la sua vita, così come l’aveva desiderata: “Sembrava impossibile se ci pensavo, ma pregai per ciò ed il Signore mi aiutò tantissimo.”.
Concludiamo questa testimonianza con la stessa frase della Bibbia citata da Alexei: “La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono.” (Ebrei, 11, 1).