Ormai non possiamo più parlare di minacce di guerra fra Iran e Usa. Il conflitto sembra inevitabile e potrebbe coinvolgere anche altre Nazioni.
A Medjugorje, la Madonna aveva dato questo messaggio, quasi a profetizzare quello che sarebbe accaduto ai nostri giorni.
“Cari figli, oggi, come mai prima, vi invito alla preghiera. Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e desidera distruggere non soltanto la vostra vita umana, ma anche la natura e il pianeta sul quale vivete” (25 gennaio 1991).
A Medjugorje, la Madonna aveva dato questo messaggio, quasi a profetizzare quello che sarebbe accaduto ai nostri giorni. Lei, la Regina della Pace, chiede all’umanità intera di pregare per la pace, quella pace che rappresenta un bisogno urgente per il mondo di oggi.
Anche se in passato il mondo ha attraversato eventi catastrofici, ci si trova adesso (per la prima volta nella storia dell’umanità) davanti ad un mondo che è a rischio autodistruzione. Oggi l’uomo possiede mezzi tali da distruggere, non solo se stesso, ma anche il pianeta Terra. “Satana vuole anche distruggere il pianeta sul quale vivete” – aveva detto la Gospa.
Dalla guerra fredda fra URSS e Usa, alla prima guerra del Golfo, alle guerre nei Balcani: Maria aveva previsto tutto. L’uomo, oggi, ha a disposizione armi, sì, di distruzione di massa, ma non si rende conto che ciò di cui ha bisogno è la pace.
Già Papa Giovanni Paolo II aveva espresso la sua preoccupazione, all’apertura del nuovo Millennio, tanto da affidare proprio a Maria il nuovo periodo storico che si stava aprendo. Ma oggi, a 20 anni dall’inizio del nuovo Millennio, le parole di Maria dette a Medjugorje risultano più attuali che mai. Il mondo è di nuovo sull’orlo di una guerra.
Venti di guerra fra Iran e Usa: l’Iran ha lanciato l’operazione “Solemaini Martire”, con un attacco a due basi missilistiche in Iraq, dove sono presenti contingenti internazionali, fra cui americani e italiani. Missili a corto raggio si sono abbattuti contro la base di al – Asad e contro la base di Ebril. Il tutto visto come rappresaglia araba per l’uccisione, da parte americana, del generale Solemaini.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, sarebbero stati sferrati anche altri attacchi, anche se non si hanno notizie, al momento, di vittime o danni. I militari italiani, presenti ad Ebril, sono stati radunati in un’area di sicurezza e rifugiati in appositi bunker. Da Washington, il Pentagono fa sapere di aver informato il Presidente Trump di tale attacco, il quale sta elaborando la possibile controffensiva.
La situazione è ai limiti, in particolare per la sete di vendetta che medita l’Iran. La “feroce vendetta” l’hanno chiamata gli iraniani e si pensa che questo sia soltanto l’attacco iniziale. Secondo fonti arabe, sarebbero stati lanciati ben 35 missili contro la base di al – Asad, la quale è stata completamente distrutta.
“Se l’Iran dovesse essere attaccato ancora nel suo territorio, verranno colpite città come Dubai, Haifa e Tel Aviv. Queste città verranno colpite durante un terzo attacco” – hanno avvertito le Guardie Rivoluzionarie Iraniane.
Momenti di altissima tensione, con i prezzi del petrolio che salgono alle stelle. Ma quello che conta domandarsi è: perché questo attacco? Siamo sull’orlo di un’altra guerra del Golfo, o è l’inizio (come alcune scenari catastrofisti hanno ipotizzato) di una nuova guerra mondiale?
Anche Papa Francesco, in un tweet, ha espresso la sua profonda preoccupazione per la situazione in Medio Oriente fra Iran e Usa: “Dobbiamo credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace. Non si ottiene la pace se non la si spera. Chiediamo al Signore il dono della pace!”.
Preghiamo affinché tutto questo si fermi. Preghiamo perché si trovi un dialogo di pace. Una preghiera, perché la guerra non porta altro che morte e dolore. Preghiamo perché Dio interceda e porti la pace nei cuori di coloro che sono in contesa.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: ansa.it
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