La notizia della visita del papa è stata accolta con grande gioia, soprattutto dalle comunità cristiane.
A causa del diffondersi del gruppo estremista ‘Isis‘, l’Iraq ha vissuto un periodo molto complesso. I terroristi islamici hanno creato un regime del terrore in cui le minoranze venivano torturate o sfruttate. Solo in seguito agli sforzi di Stati Uniti, Curdi e Russia, il Paese mediorientale è stato liberato dalle forze di occupazione. Oggi la situazione è migliorata, ma c’è molto da ricostruire e costruire, affinché non si ripeta quanto accaduto nel recente passato.
Papa Francesco è a conoscenza della situazione che cristiani e musulmani stanno vivendo in Iraq. Proprio per questo motivo il suo desiderio è quello di poter affrontare un viaggio apostolico nel Paese. Così facendo potrebbe dare speranza nella vita ed in un futuro di pace in cui le varie religioni contribuiscano a far rinascere la nazione ed i suoi abitanti. Proprio ieri, infatti, il Santo Padre ha dichiarato: “Un desiderio ed un pensiero insistente mi accompagna pensando all’Iraq. Ho volontà di andarci il prossimo anno per guardare ad una convivenza pacifica e alla costruzione della pace e del bene comune in quelle zone, grazie anche all’aiuto di tutte le componenti religiose lì presenti”.
Secondo quanto riferito dal cardinale Sako a ‘VaticanNews‘: “Tutti coloro che abbiamo incontrato per le strade, musulmani e cristiani, hanno mostrato una grandissima gioia”. Alla notizia della possibile visita apostolica nel corso del prossimo anno, i fedeli cristiani hanno esultato gridando alleluia, ha aggiunto inoltre il patriarca Barzani. Insomma pare che tutti abbiano accolto con estrema gioia la volontà del papa e che il viaggio possa essere organizzato senza troppe difficoltà.
Riflettendo infine sulle parole pronunciate dal pontefice, il cardinale Sako ha dichiarato che bisogna prima di tutto ricostruire l’uomo e poi il materiale. Quindi ha aggiunto che c’è bisogno di: “una formazione solida, un’apertura e un rispetto reciproci per la vita, la pace, la natura: penso che la visita del Papa aprirà la porta per una nuova mentalità, una nuova cultura”.
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Luca Scapatello
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