In seguito all’annuncio della federazione sudamericana, il premier di Israele Benjamin Netanyahu ha cercato di convincere il presidente dell’AFA Mauricio Macri a cambiare idea, ma questo non ha voluto sentire ragioni. In un articolo pubblicato sul noto quotidiano di Buenos Aires ‘Clarin‘ la federazione spiegava che i giocatori si sentivano a disagio a scendere in campo per via delle minacce a Messi, ma qualche giorno più tardi è uscita una notizia in cui lo stesso fuoriclasse del Barcellona avrebbe fatto emergere il vero motivo del rifiuto a giocare l’amichevole.
Annullata Israele-Argentina, Messi: “Come ambasciatore dell’Unicef non posso giocare in Israele”
Alcuni giornali su internet hanno condiviso la presunta affermazione di Messi in cui il capitano della nazionale argentina affermava che il motivo dell’annullamento era legato ai recenti problemi tra Israele e Palestina: “Come ambasciatore dell’Unicef non posso giocare contro chi uccide bambini palestinesi innocenti. Abbiamo dovuto cancellare il match perché siamo essere umani prima che giocatori di calcio”.
Questa frase, però, non è stata mai pronunciata dalla ‘Pulga‘ e gran parte dei giornali che l’avevano riportata seguendo lo spunto del ‘Belfast Telegraph‘ (che ha poi prontamente rimosso la frase in questione) sono stati costretti a correggere. Il vero motivo, ha assicurato dopo l’uscita della bufala il presidente Afa Marcri, non è politico, ma solo di sicurezza per le minacce ricevute
Luca Scapatello
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