La recente scoperta archeologica avvenuta in un’antica città in Israele è di raffinata fattura: questa attesta la presenza cristiana in città almeno ai tempi dei bizantini, o forse è di epoca più tarda?
I dubbi, circa la recentissima scoperta archeologica (avvenuta per l’appunto nel corso della settimana) riguardano, principalmente, la periodizzazione storica. Ma andiamo per gradi, guardando dapprima di cosa si tratta. Come riporta Aleteia, la scoperta è stata effettuata all’interno di un’antichissima Chiesa in Israele, più precisamente a Taiba, nel nord del Paese. Di cosa stiamo parlando? Di una pietra che, presa da sé, sembrerebbe parlare. Su di essa vi è un’importante iscrizione, in lingua greca, che recita, citando testualmente: “Cristo, nato da Maria”. Il problema della periodizzazione può risultare complesso ai fini della ricerca storica, dal momento che l’iscrizione ci offre un dettaglio non indifferente. La Chiesa cristiana era presente in quel luogo almeno a partire da quel periodo. Ma di quale periodo si parla? A prender parola, intervengono per l’appunto gli esperti, ovvero l’Autorità per le Antichità di Israele.
La bellissima scoperta effettuata a Taiba, come riportano gli esperti del settore archeologico locale, sembra infatti collocata, storicamente parlando, tra il periodo bizantino e il primo periodo islamico. E, l’importanza di questa scoperta è riassunta nelle parole di Walid Atrash, archeologo dell’Autorità per le Antichità di Israele, il quale ha affermato che: “L’importanza dell’iscrizione risiede nel fatto che fino a questo momento non sapevamo con certezza che ci fossero chiese di questo periodo in questa zona”.
Di una cosa siamo certi: l’edificio doveva essere con ogni probabilità una Chiesa. Per poter affermare ciò, bisogna analizzare l’intera iscrizione, che recita, sempre in greco, le seguenti parole:
“Cristo nato da Maria. Quest’opera del vescovo più pio e timoroso di Dio [Theodo]sius e del miserevole T[ommaso] è stata costruita dalle basi. Chiunque vi entri dovrebbe pregare per loro” (fonte: Aleteia).
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A questo punto, lasciando ancora una volta la parola agli esperti, si può affermare che si tratta di una Chiesa, dal momento che l’iscrizione va per l’appunto a “salutare” e a benedire chiunque si presenti al suo interno. Per quanto concerne alla periodizzazione in senso stretto, possiamo fermarci un attimo a riflettere su un termine in particolare, ovvero il nome di della metropoli di Beit She’an, ricavato in parte dalla parte finale del testo. Ecco, l’aver trovato questo nome può aiutarci, e non poco, a offrire una contestualizzazione quanto meno ampia, in attesa di nuovi risvolti archeologici o storici. Da quanto si apprende, infatti, Theodosius era l’Arcivescovo della metropoli di Beit She’an. E, da quanto sappiamo, Taiba apparteneva a essa nel V secolo. Questo è uno degli elementi risultato di maggior aiuto agli studi archeologici.
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Fabio Amicosante
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