Anche questo venerdì, l’atteso monitoraggio dei contagi che determina il cambio colore per le Regioni. Si prospettano nuove riaperture e un’Italia sempre più zona gialla.
Sono in poche le Regioni rimaste ancora in zona arancione o rossa. La maggior parte virano verso il giallo, ma c’è anche il pericolo per qualcuna di retrocedere e tornare in arancione. Guardiamo insieme l’andamento dell’indice Rt in base al monitoraggio di oggi.
Un’Italia che si dirige sempre di più verso la zona gialla, con conseguenti riaperture a scaglioni, così come erano state previste dal Governo. Ma, purtroppo, non in tutte le Regioni il pericolo di un innalzamento dei contagi è stato ancora scongiurato del tutto, anche se la campagna di vaccinazione prosegue a ritmi spediti.
Oggi 7 maggio è il giorno decisivo per osservare da vicino quali Regioni restano in zona gialla o quali possono tornare in arancione. Il tutto a partire da lunedì 10 maggio.
Davanti a questo rischio di retrocessione da giallo ad arancione, all’inizio, c’era la Campania. La scorsa settimana ha avuto un Rt pari a 1.08, già da zona arancione, ma non era passata (visto che era in zona gialla solo da 7 giorni). Ma anche questa settimana resta confermata la zona gialla, anche se la Regione resta sotto osservazione.
Resta in zona arancione la Sardegna, mentre accede, dalla zona rossa in quella arancione la Valle d’Aosta.
Passa in zona gialla è la Puglia che vede migliorare i suoi dati sull’incidenza Rt e soprattutto per i posti letto in terapia intensiva. Anche la Basilicata va in giallo, con un indice Rt pari allo 0.85. Idem discorso per la Calabria.
La Sicilia, invece, resta ancora in zona arancione (nella quale è da settimane).
Restano in zona gialla, in conferma dalla scorsa settimana: Abruzzo, la provincia di Bolzano, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, la provincia di Trento, Umbria e Veneto.
Intanto, circola la notizia, non ancora confermata dal Governo, di un possibile slittamento dell’orario per il coprifuoco, dalle ore 22 alle ore 23 o, anche, a mezzanotte. Una decisione che verrà presa, però, dopo i dati epidemiologici del prossimo 14 maggio.
C’è chi spera, anche, nell’abolizione del coprifuoco ma, per questa ipotesi, si dovrà attendere il 1° giugno.
La battaglia delle Regioni, in particolare in vista della stagione estiva che sta per cominciare, è a tutto campo. In caso di approvazione da parte del Ministero della Salute e da parte del Governo stesso, il nuovo orario del coprifuoco dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo 17 maggio.
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ROSALIA GIGLIANO
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