L’Italia inizia la sua riapertura, gradualmente e con ancora la divisione in fasce di colore. Ma qualcuno ha delle riserve per il futuro.
Alcuni membri dello staff del Ministro Speranza avrebbero ipotizzato una nuova chiusura, a breve, dopo questa parentesi di zona gialla. Un possibile rialzo dell’Rt dei contagi? Il non più rispetto delle norme da parte di tutti? Cerchiamo di capire meglio.
Frasi riportate dal quotidiano La Stampa, portano di nuovo avanti l’incubo di nuove chiusure, dopo mesi di altalena fra la zona rossa, arancione e gialla. “Lunedì l’Italia sarà quasi tutta gialla ma a fine mese tornerà purtroppo arancione e rossa”: a pronunciarle sarebbero stati alcuni membri dello staff del Ministro della Salute, Speranza.
Da oggi, 26 aprile, l’intero paese, fatta eccezione per sole 4 regioni, si appresta a ripartire, attraverso la reintroduzione della zona gialla e la riapertura graduale di bar, ristoranti, cinema e teatri. Una boccata d’ossigeno per molti settori della nostra economia, affossati dalla pandemia e dal sistema “apri e chiudi” adottato fino ad ora.
Ma queste affermazioni riportate dal quotidiano torinese sembrano esser dell’acqua gelata. Anche all’interno del Comitato Scientifico, coloro che appoggiano le riaperture sono diventati la maggioranza e il Premier Draghi fa da ago della bilancia. Allora perché queste affermazioni? “Meglio riaprire un po’ più tardi che farlo prima per richiudere dopo” – avevano constatato alcuni membri del CTS, davanti all’affermazione fatta da Draghi, all’annuncio delle riaperture, del “rischio calcolato”.
La paura di una possibile quarta ondata? Una campagna vaccinale decollata, sì, ma forse non come tutti s’aspettavano? La cosa che allarma di più è il ritorno a scuola, poiché è lì che, secondo alcuni, ci sono pochi vaccinati (in realtà, solo tra i professori e gli impiegati della scuola, ma nessuno dei ragazzi).
Insomma: davanti all’ossigeno delle riaperture, c’è subito chi fa vedere anche il lato dell’anidride carbonica (cioè del virus) ancora presente fra noi e che allenta, solo piano piano, la sua morsa. Sta di fatto che le riaperture sono necessarie, con moderazione sì. Ma soprattutto bisogna affidarsi al buon senso delle persone e alla necessità di capire che le norme anti contagio e l’uso delle mascherine devono ancora esser rispettate.
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ROSALIA GIGLIANO
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