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IV Domenica di Quaresima: la Chiesa si veste in rosa!

Perché la IV Domenica di Quaresima il sacerdote indossa un paramento rosa? A questo punto dell’anno liturgico, abbiamo percorso più della metà del Tempo di Quaresima.

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Quaresima: tempo di rinunce, di conversione, di riflessione profonda; tempo in cui fare un bilancio dell’efficacia del proprio cammino spirituale, sapendo che ci porterà, non solo alla prossima Santa Pasqua, ma alla vita eterna, nel Regno di Dio.
La IV Domenica di Quaresima ci ricorda proprio questo. Stiamo camminando nella giusta direzione e siamo molto vicini al giorno della vittoria del Bene sul male, dunque rallegriamoci!

IV Domenica di Quaresima: siamo vicinissima alla Pasqua

Per questo, la IV Domenica di Quaresima è detta “Domenica Laetare” che si può tradurre con “essere felice”, andare incontro alla letizia, alla gioia vera e duratura.
Nell’Antifona d’ingresso della Santa Messa, sentiremo il sacerdote pronunciare queste parole: “Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione”.

E, al posto, dell’abito viola -usuale nel Tempo di Quaresima- il celebrante potrà indossare il colore rosa. Questo “paramento liturgico speciale” è usato solo due volte all’anno: nella IV Domenica di Quaresima (Domenica Laetare) e nella III Domenica di Avvento (Domenica Gaudete), all’incirca con la medesima accezione.
E’ singolare notare che, nel secolo X, il Pontefice dava luogo ad una particolare cerimonia, durante la Domenica Laetare: la benedizione della “rosa d’oro”.

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L’usanza era simile a quella bizantina, per la celebrazione del Santo Legno della Croce (nella III Domenica di Quaresima), che si adornava con dei fiori, ma ricorda anche l’abitudine dei romani di decorare vie e case di fiori (sempre nel X secolo e in quel periodo dell’anno), per celebrare la vittoria della primavera sull’inverno, ormai passato.
Con la rosa d’oro, il Papa si dirigeva verso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme (che custodisce un frammento della croce di Cristo), la mostrava ai fedeli e, poi, la poneva nelle mani del Prefetto della città.

Antonella Sanicanti

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