Potremmo definirlo il Re della comicità demenziale statunitense, almeno per la maggior parte dei ruoli che ha interpretato nel panorama di Hollywood, ma ora si copre -e non avevamo motivo per dubitarne- anche la sua profonda spiritualità cristiana.
Lo ha ribadito e sottolineato lui stesso, quando si è recato presso un centro per il recupero dei teppisti, gestito dai Gesuiti, ed ha parlato di quale meraviglioso percorso si può attuare, attraverso la sofferenza. Un cammino di vita difficile, ma che ci fa conoscere la vera essenza dell’esistenza, la comunanza con tutte le persone in difficoltà e, soprattutto, le nostre abilità nel superare l’impasse e renderla funzionale al nostro cammino di maturazione, nella fede, come nella vita.
Il protagonista di “The Mask” e “Una settimana da Dio”, è cresciuto in una famiglia cattolica; confessa di non aver sempre mantenuto una devozione costante, fino a che non ha toccato il fondo: la depressione, che però gli ha permesso di avvicinarsi nuovamente a Cristo e comprendere le sofferenze e la via di salvezza da Lui indicate, attraverso il suo esempio.
Ha detto: “Io stesso ho attraversato alcune dure sfide, in questi ultimi due anni. Alla fine, credo che la sofferenza conduca alla salvezza, anzi che sia l’unica strada. Dobbiamo accettarla, non negarla, la sensazione della nostra sofferenza, e dobbiamo piangere per quanto perdiamo. E poi dobbiamo prendere una decisione tra queste due: o decidiamo di passare dalla porta del risentimento, che conduce alla vendetta, a un pregiudizio personale, a nuocere al prossimo; oppure passiamo per la porta del perdono, che conduce alla grazia.”.
E, rivolgendosi ai ragazzi in recupero:
“Il fatto che voi siate qui indica che voi avete preso la decisione di passare dalla porta del perdono, che conduce alla grazia. Così come Cristo ha fatto in croce. Ha sofferto terribilmente, è stato spezzato fino a sentire il dubbio e il sentimento di abbandono assoluto, che tutti voi avete sentito. Anche lì c’era una decisione da prendere e la decisione è stata quella di guardare alle persone che causavano quella sofferenza con compassione e perdono. Questo apre le porte del paradiso per ciascuno di noi. Lo auguro a voi, lo auguro a me.”.
Speriamo allora che l’esempio dell’attore, che lotta tra le mille tentazioni di un mondo dorato e, come tutti, tra i dubbi e le perplessità della sua anima, possa aiutare tutti i suoi estimatori a mantenere la rotta verso il vero e Sommo Bene.