Jim Caviezel come Gesù, nel film e nella vita, parla dell’amore di Dio e di come sia radicato nel cuore dell’uomo da sempre. Grazie a questo dono tutti potremmo essere richiamati a convertirci, salvarci, andare in Paradiso. Ma il Paradiso, dice Jim Caviezel, non si sperimenta solo dopo la morte, ma dopo ogni azione fatta secondo la Parola di Dio, ogni volta che riusciamo a comprendere quanto siano grandi la sua Misericordia e la sua grazia.
Per cui, se abbiamo commesso degli errori, anche molto gravi, se ci siamo resi complici o protagonisti di un aborto o di un altro tipo di omicidio, di una qualsiasi azione malvagia, sforziamoci di mettere tutto nelle mani del Signore Dio, nostro Creatore e di pensare che lui, meglio di ogni altro nostro amico, che potrebbe accogliere la nostra triste e peccaminosa storia, è pronto a comprenderci, a perdonarci, per portarci con lui nella vita eterna.
Jim Caviezel dal film alla vita reale
Con uno sguardo sereno, che sembra voler penetrare nella vita di ognuno degli ascoltatori, Jim Caviezel, sembra davvero aver impersonato, anche nella vita di ogni giorno, il ruolo che Mel Gibson gli diede del suo celebre film “The Passion”, in cui l’attore era proprio il Cristo.
Sapevamo già della sua fede cristiana, ma è bello ricordare che lui (proprio come dovremmo fare tutti noi) vive parlando di Gesù, con ogni mezzo, anche quello televisivo o cinematografico, e lo fa dicendo quanto sia effimero il successo ottenuto agli occhi degli uomini; quanto, invece, sia necessario e duraturo rimanere sotto lo sguardo amorevole di Dio, che mai si dimenticherebbe di noi, se anche noi scegliessimo di seguirlo, di anelare al Paradiso, già pronto per tutti coloro che lo desiderano, per amore di Cristo e per averne seguito le “tracce” già in questa vita.
Antonella Sanicanti
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