Portare sul grande schermo la vita di Gesù non è facile: quante sono le prove che un attore deve affrontare per interpretare Cristo?
La forza, la determinazione, la fede, la preghiera: sono queste le “armi” che hanno aiutato Jim Caviezel a calarsi nei panni dell’interpretazione più difficile in assoluto: quella di Gesù.
“The Passion”, il film incentrato sulle ultime ore della vita di Gesù Cristo, diretto da Mel Gibson: un film forte, cruento ma ricco e pieno di fede. Il regista ha voluto portare sul grande schermo l’amore di Gesù e la sofferenza non solo di Cristo, ma anche di sua madre Maria e dei suoi discepoli che lo hanno seguito, chi in un modo, chi in un altro, fino alla sua morte in croce.
A calarsi nei panni dell’interpretazione più difficile in assoluto, quella di Gesù, è stato l’attore Jim Caviezel: “La fede è stata quella che veramente mi ha aiutato in questa interpretazione” – ha dichiarato in più interviste.
Ma in particolare, in un’intervista rilasciata alla CBN, l’attore ha rivelato quanto gli è stato necessario “scoprire la vera forza nella fede, necessaria per interpretare Gesù” – ha detto. Ci sono stati, infatti, dei momenti, durante le riprese, in cui l’attore ha pensato di non farcela.
“Interpretare Cristo non è facile. Sapevo che si trattava di un ruolo complesso. Il regista mi aveva detto che, se fossi riuscito in questo ruolo, tutti mi avrebbero ricordato solo per quello. Un po’ come se avessi avuto un marchio addosso da lì in poi. Non ho esitato nemmeno un momento. Io credo in Cristo, so che tutti abbiamo una croce da portare e se non parliamo della nostra croce, rimarremo schiacciati da suo peso. Così ho affrontato tutte le prove necessarie per calarmi al meglio nella parte” – ha dichiarato Caviezel.
“Quando mi hanno proposto il ruolo avevo 33 anni. Ero terrorizzato da cosa mi aspettava ma, ripeto, non ho esitato nemmeno per un attimo. Ho sofferto il freddo, mi sono slogato una spalla, specie durante le scene della crocifissione, ma sentivo che Cristo era vicino, io lo pregavo. Durante queste scene, ho sperimentato la sofferenza e l’indifferenza che ha dovuto subire Gesù. È stato orribile! Ma Gesù ha saputo perdonarci anche il supplizio a cui l’abbiamo costretto. Tutto questo, non ha fatto altro che rafforzare ancora di più la mia fede” – ha continuato l’attore.
“Ho sentito la forza della preghiera e della fede che mi hanno fatto andare avanti. E sono stato felice di ciò. Prego Cristo ogni giorno. Tutto ciò mi ha rafforzato” – ha concluso.
Anche una interpretazione così difficile, ha avvicinato un uomo alla fede. La sofferenza e l’indifferenza subita da Cristo in croce, sia un monito, per noi, a non lasciarci mai cadere. Lui ci è sempre vicino, anche nell’ora del dolore e della prova.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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