Durante la Veglia pasquale, Papa Francesco ha battezzato 8 persone adulte, 3 donne e 5 uomini.
Tra loro, erano presenti 4 italiani, un albanese, uno statunitense, una peruviana e un nigeriano.
Uno di loro, il ragazzo nigeriano, ha una storia molto particolare alle spalle, vissuta, qualche mese fa, proprio qui in Italia.
Era il 26 Settembre dello scorso anno e lui, John Ogah di 31 anni, si trovava nella zona di Cento Celle a Roma.
Il suo coraggio gli permise di affrontare e di fermare un ladro che, armato di mannaia, aveva appena seminato il panico più totale, in un supermercato di quella zona periferica della capitale.
Alla Veglia pasquale, nell’attesa di essere battezzato, vicino a John Ogah c’era il Capitano Nunzio Carbone, Comandante della Compagnia di Roma Casilina, che gli ha fatto da padrino e che ha, in precedenza, conosciuto e seguito nel dettaglio le vicende personali del ragazzo nigeriano, dal momento in cui divenne protagonista di quel fatto di cronaca.
“È straordinario. Sono molto emozionato, ringrazio il Pontefice che ha accolto il mio desiderio. Ho sempre avuto una grande fede e questo mi ha aiutato nella vita”, dice John Ogah, che sperava ardentemente di ricevere questo dono dal Vaticano.
Lui, grazie al gesto generoso ed eroico del 26 Settembre, è riuscito a meritare il permesso di soggiorno nel nostro Paese e, aiutato dalle forze dell’ordine, anche un lavoro dignitoso e un alloggio.
John Ogah era nato in un ambiente cattolico, ma non aveva mai avuto l’opportunità di essere battezzato; ora lo ha fatto ed è un cristiano a tutti gli effetti, proprio per mezzo di Papa Francesco, nella notte più importante del nostro anno liturgico e durante il rito che ricorda il passaggio dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, nonché la resurrezione della Parola viva in ogni cuore, in ogni vita, in ogni battezzato.
Antonella Sanicanti