Un vero e proprio inferno quello che Joseph Sciambra ha vissuto per molti anni, quando era un punto di riferimento per il mondo pornografico gay. Le preghiere, sue e di sua madre, lo hanno salvato dalla perdizione.
Joseph Sciambra, 44enne americano, rappresenta una delle testimonianze più nitide di come la preghiera, quando fatta con cuore e sincerità, porta alla salvezza, anche se si parte dalla strada più buia. E quella di Joseph era a tutti gli effetti una strada senza luce: l’americano, ex pornostar gay, ha sostenuto di essersi trovato a tu per tu col demonio, che gli si è presentato con un’enorme bocca spalancata e una lingua biforcuta. Oggi, grazie alla preghiera, Joseph è letteralmente rinato e punta il dito anche contro “l’inganno delle lobby gay”.
Joseph Sciambra: “satana mi stava uccidendo”
In quel luogo di più oscura perdizione, Joseph, le cui parole sono state riportate da Life Site News, si sentiva completamente immerso nella dannazione: “Il diavolo mi stava portando all’inferno tramite orge demoniache”. Il punto più estremo del tunnel, Joseph sostiene di averlo raggiunto quando ha iniziato a prostituirsi e a girare film pornografici gay, a sfondo sadomasochistico. Dice infatti: “In quei luoghi, mi sono consegnato sessualmente a satana”.
Tutto ciò era odio
Ma Joseph si rese conto che tutto ciò che stava vivendo era letteralmente odio: “Odio per gli altri uomini. Odio per la vita. Odio per il mondo“. In un preciso momento di questa sua lugubre esperienza, Joseph ha sostenuto di aver avuto un’esperienza di morte nella sua anima, quando vide scendere in un’enorme bocca spalancata (quella del diavolo) una miriade di anime. Lì, Joseph vide veramente l’inferno.
La conversione
Dopo aver provato questa terribile esperienza, Joseph ha preso consapevolezza del male. La paura prese il suo cuore e il ragazzo, che da bambino era un credente, si affidò a Dio, al quale chiese un profondo aiuto e una liberazione. Il contributo materno, in tal senso, risultò fondamentale: “Mia madre non smise mai di pregare per me”. L’aiuto arrivò e, come lo stesso Joseph ha testimoniato, “Implorai l’aiuto di Dio e Lui mi salvò”. Oggi Joseph, 44 anni, ha aperto un negozio di articoli religiosi a Napa, in California e dichiara, con grande fede, che “c’è vera gioia nel portare la Croce“, nell’unire le sue sofferenze con quelle di Gesù.
Il dito puntato verso le lobby gay
Nella sua testimonianza, Joseph tiene a mettere in chiaro un punto fondamentale. La sua denuncia è verso le cosiddette “lobby omosessuali”, che, com’egli sostiene, “trasformano i giovani in paladini delle battaglie politiche per i diritti degli omosessuali”. Nel dichiarare ciò, lo statunitense prende come esempio le battaglie per i matrimoni: “tendono a creare una dinamica per la quale tutti i gay devono supportare il matrimonio, anche se non interessati”.
Fabio Amicosante
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