Una telefonata che nessuno si aspettava e che, invece è arrivata, per ingraziare tutti i medici e i sanitari per aver curato, non solo un suo amico, ma tutti i malati di Covid. Ecco cosa ha fatto Jovanotti.
Lorenzo Jovanotti ha fatto una sorpresa a tutti gli ammalati del reparto Covid dell’Ospedale “San Donato” di Arezzo, dove è ricoverato un suo amico.
Jovanotti chiama il reparto Covid dell’ospedale
Una telefonata che è stata una vera e propria sorpresa. Una telefonata che nessuno mai si sarebbe aspettato, una telefonata che nessuno mai avrebbe immaginato. Eppure è arrivata qualche giorno fa, e da parte di una persona speciale: Lorenzo Jovanotti.
Jovanotti ai medici: “State facendo la storia”
Il cantante ha chiamato il reparto Covid dell’Ospedale “San Donato” di Arezzo per parlare con un suo amico lì ricoverato, Alberto Brandi. Ma ha colto l’occasione per complimentarsi con tutti i medici ed il personale sanitario per lo straordinario lavoro che stanno facendo in questo particolare momento storico: “State facendo la storia! Veramente grazie, grazie proprio di cuore a tutta la vostra categoria. Siete straordinari, grazie” – ha detto loro.
Da una videochiamata al suo amico veterinario, una richiesta “un po’ particolare” proprio per farlo ritornare a casa: “Riportatemi a casa il Brandi che mi serve” – ha commentato, scherzando, con i medici del reparto di pneumologia dove il caro amico è ricoverato.
Il presidente della Regione Toscana: “Il grazie di Lorenzo è anche il nostro”
“Il ringraziamento di Jovanotti è quello di tutti noi. Toscana, avanti coraggio. Gli infermieri lo hanno omaggiato con le sue canzoni scritte sulle tute d’ordinanza” – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Giani, postando le foto e i video della chiamata anche sulla sua personale pagina Facebook.
Un momento davvero unico, un momento di vicinanza ad un amico ma anche tanto ad un’intera categoria, quella del mondo dei medici e dei sanitari che, che stanno compiendo un’opera eroica nel corso di questa pandemia, che passerà alla storia.
Fonte: corriere.it
ROSALIA GIGLIANO