Una triste vicenda degli anni settanta riguarda il neo-presidente Usa Joe Biden: da giovane senatore, si oppose a un servizio di autobus per ragazzi di colore.
L’accusa viene da quella che era la sua diretta rivale per la nomination democratica, Kamala Harris, ed è stata pronunciata durante il dibattito per le primarie democratiche, nel giugno 2019. La Harris infatti da bambina ha vissuto in prima persona la segregazione degli studenti neri. Oggi imputa a quello che pare essere il nuovo presidente degli Stati Uniti di non avere fatto nulla, all’epoca, per contrastarla.
Nonostante chi lo presenti come “il nuovo che avanza”, Biden è infatti un politico di ormai lunghissimo corso. Eletto per la prima volta all’inizio degli anni settanta. Quando era un giovane senatore eletto tra le fila del Parlamento americano, la Harris ha ricordato che Biden, lo stesso che oggi si fa portavoce delle istante progressiste, anti-razziste e persino delle rivendicazioni dei cortei “Black lives matter“, si oppose al servizio di autobus che, con l’obiettivo di promuoverne l’integrazione, trasportava i ragazzi di colore nelle scuole di altri quartieri.
“Non c’è persona di colore che conosca che non sia stata discriminata”, ha spiegato la Harris durante il dibattito, il cui video sta facendo il giro della rete e dei social. Per molti americani democratici, infatti, si tratta di una questione legata a Biden su cui con difficoltà sono stati chiamati a “turarsi il naso”. “C’era una bambina in California, che frequentava la seconda classe non più segregata nella sua scuola pubblica. Tutti i giorni la portavano a scuola in autobus. E quella bambina ero io”, racconta Kamala nel corso del dibattito.
Un attacco che fu un vero e proprio “pugno nello stomaco” per Biden, come raccontò in seguito la moglie. “Non mi opposi al trasporto in autobus in sé, ma al servizio ordinato a livello federale, dal dipartimento dell’Istruzione”, si giustificò lui. Si tratta tuttavia di un altro peso ingombrante legato all’elezione di Biden. Dopo le accuse di brogli da parte di Trump, ancora tutte da verificare, e la Comunione negata da un sacerdote della sua parrocchia in quanto dichiaratamente pro-abortista, ora anche la sua opinione verso la comunità nera è messa in discussione.
Non si capisce perciò quali siano le sue vere posizioni. O cosa alberghi perciò realmente nel fondo del cuore di quello che al momento viene presentato come il nuovo presidente degli Stati Uniti. I cattolici sono però ben certi che la Madonna è pronta a vigilare sulla bontà delle sue azioni. Certi che non farà mai mancare il suo amore misericordioso e materno ad ogni suo figlio. Come allo stesso tempo non eviterà mai di correggere chi, nel suo nome, si macchia di ipocrisia e di una testimonianza impura e volta all’ingiustizia.
Preghiamo la Madonna per la nostra società e per il futuro dell’umanità, certi che non lascerà mai i suoi figli senza la sua protezione.
Giovanni Bernardi
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