Un momento forte e di intensa preghiera si è vissuto a Pompei. Il neo Arcivescovo ha invitato tutti a scoprire il perché Maria è così essenziale, sempre, in ogni giorno della nostra vita.
Monsignor Battaglia, Arcivescovo di Napoli, ha posto l’attenzione sul perché Maria ci accoglie ogni giorno nel suo materno abbraccio.
Pompei e la Chiesa di Napoli unite
In occasione della prima domenica di ottobre, giorno in cui si recita la Supplica alla Vergine del Rosario di Pompei, l’Arcivescovo di Napoli ha voluto incentrare la sua omelia proprio su questo: Maria che ci accoglie nel suo abbraccio di Madre, sempre ed ogni giorno.
La Santa Messa, officiata nel piazzale antistante il Santuario Pontificio, ha permesso a tutti di sentirsi, insieme, uniti a Maria e a lei vicini come ogni figlio sa essere a sua madre: “Essere qui in questo giorno così solenne, ma allo stesso tempo, familiare, intimo, perché abitato da un incrocio di sguardi che sanno di cielo, come ogni sguardo che lega una madre e i suoi figli”.
Monsignor Battaglia: “Maria gioisce nel vederci qui”
La gioia di Maria nel vedere lì riuniti tutti i suoi figli, è felicità anche per chi ogni giorno la prega con intensità: “Oggi Maria di Nazareth, Madre della Chiesa, gioisce nel vedere uniti i suoi figli intorno a lei e i figli si rallegrano nel respirare il calore del suo abbraccio, calore che porteranno con sé una volta lasciate le mura sicure di casa, e a cui attingeranno ogni qual volta la strada si farà impervia e il cammino tortuoso” – continua Monsignor Battaglia.
Maria è colei che ha creduto
La Madonna è colei che, più di ogni altra ascolta il Suo Figlio, è lei la “beata per avervi creduto”. L’amore che la Vergine ha per ogni suo figlio, per ogni sua creatura, è pienamente presente proprio a Pompei: “[…] Qui a Pompei tocchiamo con mano quanto al Signore stiano a cuore i bambini e gli ultimi! […] E non è un caso che questo avvenga sotto lo sguardo e la custodia di Maria, donna della speranza, madre dell’amore, che ci indica continuamente la strada della felicità, invitandoci a seguire Gesù, ad ascoltare la sua Parola e credervi con generosità.
Come ha creduto lei, prima discepola del Figlio, attraversando le domande della vita, dando a Dio la possibilità di parlare nella parte più profonda della sua anima! Ed è per questo che dagli abissi del suo cuore sale il canto di speranza, un canto che non è solo di Maria ma di tutto il popolo: “Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi” – continua.
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Battaglia: “Maria, non abbandonarci alla sofferenza”
Ma è con parole semplici che dobbiamo rivolgerci ogni giorno alla Vergine: “Madre nostra, Donna del Magnificat, donaci il coraggio di credere che mentre trascorre la vita, nessuno di noi è mai solo, poiché tu, santa Maria del Cammino, sempre sei con noi. E quando qualcuno ci dice rassegnato: “Nulla mai cambierà”, ridesta in noi il desiderio di lottare per un mondo nuovo, di lottare per la verità!
E se nel nostro quotidiano, lungo la strada di tutti i giorni, incontriamo persone chiuse in sé stesse, senza una meta apparente, aiutaci a fare il primo passo, offrendo per primi la mano a chi ci è vicino. E quando la stanchezza ci afferra e ci sembra inutile continuare a lottare, ricordaci che nessuna fatica d’amore andrà perduta e che sul solco del nostro cammino, altri uomini e altre donne si metteranno alla sequela del bene, alla sequela del tuo Figlio” – conclude l’Arcivescovo.
Parole forti ma semplici allo stesso tempo, che ci fanno capire come Maria sia sempre vicina a noi e in mezzo a noi, come suo Figlio Gesù.
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