SAN CHARBEL GUARISCE UNA BAMBINA
Dio è Padre di tutti, di quelli che lo conoscono e di coloro che non ne hanno mai sentito parlare; è questo che deve farci sentire fratelli di qualunque abitante della Terra.
Sta a noi, in quanto cristiani, aventi il privilegio di conoscere Cristo e le sue opere nella storia, propagarne il culto e, sulle sue orme, amare il prossimo come potremmo amare noi stessi.
Su questa Terra cerchiamo, spesso e invano, il modo di conciliare i diversi credi e cultura, appellandoci ad una pace che non arriva mai e che non ferma le guerre in nome di Dio, in molti Paesi del mondo, come testimoniano anche gli ultimissimi attentati.
Forse allora dall’alto potrebbe giungerci un suggerimento sul da farsi, seguendo la scia dei Santi che dal cielo operano prodigi per coloro che ne hanno bisogno, senza mai giudicarne la devozione, tanto meno il Paese di provenienza o la razza. E’ necessario solo avere un cuore aperto e sincero, che serva come recipiente per ricevere grazie e guarigioni. Probabilmente tutti cercano Dio, anche quando non ne sono consapevoli. A noi, che diciamo di conoscerlo, il compito di accelerare il processo.
Milan è un bambina musulmana, figlia di profughi di Damasco, rifugiati in Libano a causa della guerra. A due anni una grave malattia tumorale stava portandole via la vita, scomparendo e ricomparendo di continuo. Dopo un trapianto, inoltre, Milan era stata colpita da un virus mortale, il Cnp, che la costringeva ad assumere farmaci debilitanti, senza nessun risultato e alcun miglioramento. I genitori, ormai rassegnati a perderla, l’avevano riportata a casa, rinunciando alle cure ospedaliere.
La madre però aveva sentito parlare di San Charbel, originario proprio di quelle terre, e fu per quello che lo implorò, perché salvasse la sua bambina. Si recò, pertanto, in pellegrinaggio al santuario di Zahlé, dedicato proprio al Santo.
La donna racconterà poi in un’intervista per la Tv nazionale: “L’indomani, martedì, siamo andati dal medico per rifare le analisi, il medico mi ha detto che il test era risultato all’improvviso negativo, il virus non era più presente. Un miracolo aveva debellato il virus dal suo organismo.”. “Erano le 8 di sera, rientrando a casa e strada facendo, Milan si era addormentata. Quando Milan si risvegliò ci disse: “Oggi, Babbo Charbel è venuto a trovarmi. Mi ha detto: “Ho pregato Dio affinché ti curasse!”. Mi ha dato dell’acqua e basta.”.”.
Anche tra i musulmani sono note certe devozioni cristiane, quella a Maria, prima di tutto, e le preghiere di liberazione dal male, ma anche la fiducia per le intercessioni di San Charbel Makhlouf si sta diffondendo.
Lui è il Santo che collega oriente ed occidente, che abbraccia popoli diversi, perciò potrebbe, in questo momento storico, insegnarci a sentire fratelli tutti coloro che, seppur di un Credo differente, cercano la salvezza e una vita senza conflitti.
Ora Milan si affiderà ancora, per raggiungere la guarigione completa, a San Charbel; a lui sarà per sempre legata e al Dio che salva e consola, il nostro.