La scrittrice e blogger nonché medico Silvana De Mari, famosa per la sua fede cattolica e balzata agli onori della cronaca per le sue dichiarazioni sugli omosessuali: “L’omosessualità non è una condizione normale. Sono 40 anni che curo le persone omosessuali, e le amo. Moltissimo”, frase che ha suscitato non poco scalpore lo scorso gennaio, ha condiviso un lungo post sulla propria pagina Facebook in cui spiega l’origine della bandiera della Pace, da qualche tempo adottata anche per le parate LGBT.
La scrittrice parte dalla composizione della stessa, spiegando che innanzi tutto non si è di fronte ad un arcobaleno: l’arcobaleno è composto da 7 colori e non 6, inoltre la gamma di colori della bandiera è invertita. Se si pone attenzione ad un vero arcobaleno, infatti, si nota che il rosso si trova in basso mentre il viola è in alto, questo perché spiega la De Mari: “Il rosso è in basso nella scala termica, è più freddo , infatti i raggi a noi invisibili che sono nello spettro oltre il rosso sono detti infrarossi, che stanno sotto, e il viola è in alto, e infatti i raggi a noi invisibili che ci sono oltre il viola si chiamano ultravioletti”.
La seconda incongruenza riguarda l’assenza, nella bandiera, dell’indaco: colore che ha un significato pregnante per la religione. In questo modo, il verde perde il suo ruolo predominante di separatore dei colori (3 e 3 ai lati del verde nell’arcobaleno) e anche il suo significato rasserenatore. E’ chiaro a questo punto che la bandiera non rappresenti veramente un arcobaleno, ma una sua imitazione. Perché questa scelta? Stando a quanto scrive la De Mari, non si tratterebbe altro che una riproduzione del drappo contrario della società Teosofica, ovvero: “«un movimento mistico, esoterico, spirituale e gnostico fondato nel 1875 da Helena Petrovna Blavatsky, più nota come Madame Blavatsky»”.
Siamo quindi di fronte ad un simbolo che rappresenta una società contraria a qualsiasi concetto religioso e all’idea di un Dio benevolo. Bisogna ricordare che per i credenti, quelli ebrei e cristiani almeno, l’arcobaleno è il segno dell’alleanza tra Dio e l’uomo al termine del diluvio universale e che una simile associazione non può che essere considerata blasfema. A maggior ragione se si approfondisce il concetto portato avanti dalla teosofia esplicitato dalla scrittrice nel suo post:
“Il pensiero di Madame Blavatsky rappresentata dalla falsa bandiera arcobaleno si basa sullo «gnosticismo» (la prima e più pericolosa tra le eresie), sulla «reincarnazione e trasmigrazione dell’anima», sull’esistenza di «maestri segreti» e riconduce al New Age, mentalità che predica la libertà più assoluta e il relativismo, l’idea dell’«uomo divino», il rifiuto della nozione di peccato. La teosofia è una pasticcio di superstizioni e pseudoinduismo di bassa lega, peraltro anche dal punto di vista dell’induismo e dei chacra la bandiera è mostruosa, perché il rosso, la genitalità, domina tutto, mentre la coscienza e l’anima sono in basso calpestati dalla genitalità.”.
Come tutti i movimenti esoterici anche quello teosofico sfocia nel satanismo, tanto che nel suo diario scriveva: “Lucifero è luce divina e terrestre, allo stesso tempo lo ‘Spirito Santo’ e ‘Satana’ ”. In base a queste informazioni è chiaro che la bandiera che tutti credono sia un segno di pace non è altro che un eresia che rappresenta tutto il contrario.
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