La Beata Sandra Sabattini potrebbe avere realizzato un altro straordinario miracolo, rivelato solamente un anno dopo l’accaduto e confermato anche da un evento analogo vissuto persino dal vescovo.
La rivelazione è stata fatta nei giorni scorsi tanto da essere stata messa nero su bianco dal diretto interessato.
Sandra Sabattini è morta a soli 22 anni dopo essere stata investita da un’auto nel 1984 a Igea Marina, in provincia di Rimini, nel tragitto verso un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi. La giovane è stata beatificata nell’ottobre del 2021, dopo che la Santa Sede ha riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione di Sandra, legato alla guarigione inspiegabile di Stefano Vitali.
L’evento che ha cambiato la vita del religioso
Tuttavia pare che di recente potrebbe essere accaduto un altro fatto che ha dello straordinario, in questo caso a un sacerdote di Riccione, Don Alessio Alasia. Don Alessio, infatti, è stato contagiato dal Covid durante la prima ondata della pandemia, tanto da finire ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a coma farmacologico per cinque settimane.
Giorni drammatici in cui le condizioni del sacerdoti apparivano molto gravi, ed è stato lo stesso vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, a chiedere ai fedeli di pregare per la sua guarigione. Una guarigione che è poi arrivata, ma dopo che un fedele ha riportato al religioso un fatto estremamente particolare. La vicenda è stata riportata dal quotidiano locale Buongiorno Rimini, e anche Don Alessio ne ha parlato nel libro “Cronache marziane”, in cui ha raccontato la sua esperienza.
Una fedele stava infatti pregando per don Alessio quando chiese l’intercessione di Sandra Sabattini, che in quel periodo era in attesa di essere beatificata. Erano le 5.40 del mattino di domenica 29 marzo 2020, quando all’improvviso vide apparire un volto. Era proprio il volto di Sandra. Sul comodino, la donna aveva infatti un opuscolo di Sandra in cui era scritta una preghiera che abitualmente, ogni sera, recitava.
Un segno che si aggiunse a un altro analogo
In quei giorni in cui don Alessio era malato la preghiera si era fatta ancora più intensa. A un certo punto quel volto sorridente cominciò a parlare alla donna, dicendole: “Non ti preoccupare, andrà tutto bene”. Subito le venne d’impulso di scrivere sull’opuscolo giorno e ora: “29 marzo – ore 5,40”. Non voleva infatti che quella incredibile esperienza finisse in qualche modo nel dimenticatoio.
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Le condizioni del sacerdote stavano infatti duramente peggiorando, con un’infezione batterica che si era aggiunta a quella vitale. Il venerdì santo del 2020 molti cominciano a pensare che ci sia più poco da fare per lui. Era il 10 aprile, e tre giorni dopo, lunedì dell’Angelo, il 13 aprile 2020, Sandra riappare alla donna e le dice: “Adesso ci penso io”.
In pochi giorni, don Alessio migliora in maniera decisa e inspiegabile. Fino alla fine della sua malattia. Quando un anno dopo la donna racconta tutto al sacerdote, don Alessio rimase estremamente sconvolto, ma soprattutto felice. Non era infatti l’unico segno che lo aveva accompagnato durante la sua malattia. Una vicenda simile era accaduta allo stesso vescovo, monsignor Francesco Lambiasi.
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Lo stesso venerdì santo una persona si avvicinò al prelato, nel momento in cui le condizioni di don Alessio parevano volgere al peggio. Questo gli disse di non pregare più per la guarigione di don Alessio, ma al contrario di cominciare a pregare solo per ringraziare. Perché qualcosa di importante era già accaduto. Il miracolo, cioè, della sua guarigione.