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La bella presidente della Croazia ruba i cuori della sua nazionale e del mondo intero

LA BELLA PRESIDENTE DELLA CROAZIA RUBA I CUORI

La Croazia fa ancora un gran parlare di se, e non solo per la sua straordinaria squadra che ha fatto sognare tifosi e spettatori che hanno seguito appassionatamente la loro impresa iperbolica ai Mondiali 2018, a conquistare milioni di cuori con una straordinaria lezione di vita è anche la sua bella e bionda Presidente, Kolinda Grabar-Kitarović. E’ lei una delle protagoniste indiscusse di questo evento che ha affascinato il pubblico con il suo sorriso (che non si è scalfito neanche dopo la sconfitta in finale), la sua umiltà e grande dignità. Prima della partita ha compiuto un gesto da grande signora, si è presentata dal presidente russo Vladimir Putin con un regalo, una maglietta della nazionale croata in rosso e bianco con il numero 9 e il nome Putin scritto sopra.

VEDI VIDEO

http://sport.tiscali.it/video/articoli/mondiali-presidente-croazia-regala-putin-maglia/ 

Durante la competizione ha sempre indossato con fierezza la maglia a quadri bianchi e rossi della sua nazionale. E a partita finita è scesa in campo, ed è stata meravigliosa nella sconfitta, senza scomporsi, sotto la pioggia ha abbracciato tutti. In un post sui social ha espresso tutta la sua emozione con le stesse parole con cui in lacrime ha abbracciato a uno a uno con affetto sincero i giocatori croati mostrando al mondo la tenerezza come di una mamma:”Siamo vicecampioni del mondo! Bravi, biancorossi, avete combattuto da leoni e scritto una pagina indimenticabile della storia croata“.

Abbracci calorosi verso ogni protagonista della partita, senza fare sconti o differenze di bandiera: calciatori sia croati che francesi appena usciti dal campo, riserve, arbitri, dirigenti Fifa, passanti occasionali. Ha avuto un abbraccio affettuoso e un sorriso per tutti.  La Francia ha vinto la Coppa del Mondo 2018 ma la Croazia ha vinto il cuore. Ma scopriamo qualche notizia in più sulla sua vita e carriera. Kolinda Grabar-Kitarovic nasce a Fiume il 28 aprile 1968 in una famiglia semplice, si distingue per i brillanti risultati negli sudi, si laurea in Arte e Letteratura inglese e spagnola a Zagabria, si trasferisce poi a Vienna per dedicarsi agli studi internazionali. La svolta accade nel 2003 quando viene nominata ministro delle Integrazioni Europee, ruolo che ricopre fino al 2005 quando viene promossa a ministro degli Esteri.

Finita la legislatura, viene nominata ambasciatore presso le Nazioni Unite per conto della Croazia, diventando poi assistente diplomatico del segretario generale della NATO dal 2011 al 2014. Il grande passo poi è la decisione di candidarsi alle elezioni presidenziali, che vincerà al ballottaggio con uno scarto di 30.000 preferenze contro il socialdemocratico Ivo Josipovic, presidente in carica diventando la prima donna presidente della storia della repubblica slava, e la più giovane avendo preso possesso della carica a 46 anni. Parla sette lingue, è seppur dedita alla politica non ha rinunciato alla famiglia, è sposa e madre di due figli e Forbes, il magazine più famoso al mondo su classifiche, cultura economica, leadership eccetera, la piazza al 39esimo posto tra le donne più potenti del mondo.

Altra nota di merito, ha raggiunto Mosca a bordo di un volo di linea, ha sostenuto personalmente le spese del viaggio e si è scalata le giornate dedicate ai Mondiali dal proprio stipendio. Notizia che stride parecchio con quella di casa nostra di questi ultimi giorni: Ilona Staller, ex deputata radicale, annuncia farà ricorso contro il taglio dei vitalizi di cui ha beneficiato fino ad oggi. Non è la prima volta che l’ex parlamentare polemizza sull’argomento vitalizi, già un anno fa aveva minacciato di querelare Luigi Di Maio che l’aveva inserita, con ragione, nell’elenco degli ex onorevoli che percepiscono l’assegno senza meritarlo. E noi italiani non possiamo far altro che invidiare alla Croazia la sua presidente, grande donna e grande esempio, nella speranza e nell’attesa di rappresentanze femminili migliori nella politica del nostro Paese.

Simona Amabene

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Simona Amabene

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