Le esperienze di fede più sincere e toccanti molte volte scaturiscono da contesti difficili, da persone che avrebbero tutti i motivi per diffidare del progetto divino poiché la loro vita, ad uno sguardo superficiale, può sembrare ingiusta, eccessivamente pesante da sopportare. E’ da queste testimonianze che si comprende realmente la grandezza di Dio. Per avvalorare queste parole, oggi vi parliamo di David, giovane romano che all’età di 16 anni ha scoperto di avere una grave forma di sarcoma (un tumore maligno) e che, nonostante tutto, non ha mai abbandonato la propria fede in Dio poiché dice lui: “Il Signore non mi ha mai abbandonato in questo”.
La storia di questo coraggioso adolescente è stata condivisa per la prima volta sul canale ‘Youtube’ dei Reale (band rock-pop cristiana) ‘Real-ity’. Il racconto di David comincia con una spiegazione della nascita della sua fede, il ragazzo spiega che nella sua infanzia e nella sua pubertà viveva la fede con scetticismo, non riusciva a comprendere il perché delle rinunce che la fede comportava. Spinto dai coetanei, si voleva abbandonare ad esperienze di vita tipiche della società odierna, ma un giorno ha compreso che quelle rinunce non erano così gravose: “A 12 anni ho partecipato ad un campo con altri ragazzi della parrocchia. Terminata quella esperienza sarei dovuto andare ad un campo scuola. Sapevo che una volta in quel posto sarei stato invogliato ad indulgere in comportamenti non conformi con la religione ed il dubbio sulla correttezza di questi istinti mi tormentava”.
In quel momento David mise alla prova la propria fede ed andò a parlare con un sacerdote per spiegargli le sue perplessità, questo gli disse semplicemente di non andare, ma David ancora non ne capiva il motivo, quindi, il sacerdote, vedendolo perplesso, gli disse di andare a consultare la Bibbia ed è stato proprio quando ha aperto il Testo Sacro che ha compreso che Dio era in contatto con lui: “Ho aperto la Bibbia e mi sono trovato di fronte alla storia di Giuditta. Il signore le disse di tornare a casa e restare lì, le stesse parole che mi aveva detto il sacerdote, ed è stata ricompensata per questa rinuncia”.
Questa fede, sbocciata naturalmente, è stata messa a dura prova quando a David è stata riscontrata una massa anomala. In quella occasione lui, la sua famiglia e la comunità intera si misero a pregare affinché non fosse un tumore, gli esami però confermarono la più terribile delle diagnosi: “In quel momento mi sono quasi arrabbiato con Dio, gli chiedevo: ‘Perché prego per una cosa e mi fai succedere tutto l’opposto?’. Sconfortato sono andato a colloquio con un Sacerdote, questo mi consigliò di affidare la mia malattia a Dio, ma questo comportava un’accettazione della morte ed io non ero pronto”.
Il dubbio aveva lacerato le convinzioni di David allontanandolo dalla religione, finché un giorno, dopo una sessione di chemioterapia, sentì il bisogno di pregare: “Presi in mano il rosario e cominciai a pregare, subito una sensazione di pace e felicità si è irradiata nel mio corpo, qualcosa di mai provato prima”. Il ragazzo comprende in quel momento le parole del sacerdote che gli consigliava di affidare la malattia a Dio, quindi comincia a pregare affinché il Signore gli desse la forza di accettare la malattia: “Dio mi sconvolse una seconda volta, in quel momento ho compreso che la mia vita era nelle sue mani e questo mi ha permesso di vivere l’anno più bello della mia vita”.
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