Don Elio Nicli è un sacerdote di 80 anni che per 20 anni ha fatto l’esorcista; adesso, a causa delle sue condizioni fisiche, è stato costretto ad interrompere la sua attività (il rituale dell’esorcismo richiede un notevole sforzo fisico) ma confessa di concedere benedizioni a chi glielo chiede.
In un intervista recentemente concessa al quotidiano di Udine “Il Gazzettino”, ha raccontato la sua esperienza da esorcista, di quando reggeva la parrocchia di Arta Terme: la sua testimonianza si riferisce a quando effettuava i rituali nell’ospedale di Tolmezzo: “E il Diavolo, allora, attraverso le persone che aveva preso di mira, mi diceva quanti aborti c’erano stati, quel giorno, in ospedale; controllavo con gli infermieri. Ed era in numero esatto”. Questo ricordo gli serve per introdurre una riflessione sul presente, il Male, ci dice, è sempre presente ed in un periodo come questo in cui la fede è in declino e gli atei si moltiplicano la sua ingerenza è sempre più forte.
Fingendo di non esistere, Satana, rafforza la sua morsa sull’umanità causando sempre più male pur rimanendo nascosto nell’ombra. Le persone sempre più distaccate dalla fede si fanno trascinare nel peccato, perdono la propria anima ed infine il paradiso. Insomma la possessione è solo l’ultima delle armi del demonio, come conferma lo stesso sacerdote: “I casi di possessione vera e propria che ho incontrato non sono stati più di una decina. Molte più numerosi i casi di infestazione, cioè il primo “passo” del Diavolo, quando arriva con rumori strani in casa, con odori strani”. Se questi segnali vengono ignorati, come capita sempre più spesso in questo mondo materialista ed ateo, i passi successivi sono inevitabili: l’ossessione, la sofferenza fisica e la possessione vera e propria ( caratterizzata da forza sovrumana, malvagità e frasi in lingue sconosciute ed in disuso.
Dopo aver spiegato l’iter che porta alla possessione demoniaca, Padre Nicli ci tiene a sottolineare che le sue parole non devono essere sottovalutate: “Le mie possono sembrare parole medievali, ma non lo sono. Il Demonio esiste. Così come esiste il Bene. Solo che la maggior parte dei preti stessi della Chiesa Cattolica non ci crede più. Non si fa più la benedizione delle case, non si prega, le immagini sacre sono sparite dalle nostre abitazioni”. A questo punto gli viene chiesto quali sono, a suo avviso, le contromisure necessaria a contrastare l’avanzata del demonio, e lui risponde che la prima cosa è la benedizione della casa, ma nel caso in cui le manifestazioni del demonio fossero già ad un livello superiore basta ricordare che l’esorcista può intervenire in qualsiasi grado della possessione.
L’intervista si conclude con un ultimo ammonimento da parte del sacerdote che avvisa i fedeli di stare lontani dalle sette: “ E poi state lontani dalle sette. Ho seguito una ragazza di Pordenone che era finita dentro a queste cerchie malefiche, che esistono e sono potentissime; ah, quante ne ha passate, lo so, ma poi alla fine ce l’ha fatta, ne è uscita”.
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