La bestemmia: urlo dall’inferno che ad esso condanna

Nel 1846 la Madonna appariva piangente a La Salette lamentandosi che ormai non poteva più trattenere il braccio della divina giustizia irritata contro i bestemmiatori, e minacciava gravi castighi se non si cessava d’insultare il Nome Santo di Dio.

don ALBERTO ABREU della diocesi di Roma, esperto in benedizioni di liberazione e guarigioni ci parla della bestemmia.

“Con questa mia pubblicazione, delle conseguenze della bestemmia, voglio far prendere coscienza della gravità che essa comporta e dare degli strumenti, perché l’anima del bestemmiatore abbia la possibilità di liberarsi da questa tragedia che sta devastando l’umanità.

Ecco cos’è la bestemmia.

La bestemmia è contro la legge naturale, che è insita nell’uomo, valida per tutti gli esseri umani in tutti i tempi e in tutte le circostanze; ed è anche contro la legge positiva, dettata e fatta scrivere con parole da Dio, a conferma e a sviluppo della legge naturale.

La bestemmia sfida Dio, in quanto lo tratta per nemico, lo provoca a reagire, lo considera impotente a controbattere, lo oltraggia solo per il maledetto piacere di oltraggiarlo.
È il linguaggio del diavolo, che disse: “Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo” (Is. 14, 13-14).

La bestemmia offende gli altri nella loro coscienza religiosa e li offende anche nella loro dignità di persone.
Contagia tutti, perché l’uomo ripete quello che sente, vive di imitazione, opera secondo l’ambiente, diventa prigioniero delle abitudini comuni, ripensa alle cose udite anche quando non è pienamente cosciente di sé.

La bestemmia attenta alla società, perché, essendo di solito pubblica, è facile a dilagare, arriva anche alle orecchie di chi non vuol sentirla, rende peggiori i cattivi, indigna i buoni, diminuisce il rispetto per l’uomo, abbassa il comune sentire religioso.

La bestemmia è esattamente il contrario dell’adorazione, della lode e della preghiera dovute al Creatore; lo sputo della malvagità più ripugnante di quello della bocca; il peggior segno dell’empietà umana. Procede più da scelleratezza che da fragilità o da ignoranza. Si beve essa stessa la maggior parte del suo veleno.

La bestemmia è peccato. Peccato grave. Ma oltre che malizia, la bestemmia contiene stoltezza. È irragionevole. Se il bestemmiatore crede nell’esistenza di Dio, e quindi sa che Egli è infinitamente potente e può colpirlo sull’istante, perché lo offende invece di invocarlo per le proprie necessità?

Questi sono alcuni concetti della bestemmia, vorrei ora affrontare in base alla mia esperienza un argomento poco trattato ma molto importante da conoscere : “Le conseguenze della Bestemmia”.
Don Enzo Boninsegna nei suoi scritti definisce la bestemmia “Urlo dell’inferno“.
E’ proprio così. Infatti, come testimoniano le tante persone, che vengono da me per una speciale benedizione o una preghiere di liberazione e guarigione, ho potuto verificare che il crollo della loro vita è dovuto proprio a una maledizione, che ha le sue radici nella bestemmia. Questa maledizione ricade sia sulla persona stessa sia su tutta la famiglia scatenando un vero e proprio inferno. In breve, l’allontanamento dalla grazia di Dio, conseguenza della bestemmia, attira su di sé quella maledizione della vita terrena, cioè quel malessere interiore, che è già esperienza della rovina eterna.

Le principali conseguenze di questa maledizione sono: – La salute – un susseguirsi di malattie a volte inspiegabili scientificamente e senza guarigione, con la conseguenza spesso di una grave spesa monetaria.
– Litigi in famiglia – incomprensione, incapacità di dialogo, urli d’imprecazione, urli di maledizione, disperazione, sfiducia totale, diffidenza nei rapporti con se e con gli altri, manifestazione di odio e di ira l’uno contro l’altro , mancanza di lavoro o grossi problemi lavorativi sia con le altre persone sia a livello pratico spesso causa di ulteriori preoccupazioni e depressioni, inoltre portatori di abitudini nefaste e distruttive (droghe , alcol e così via), crisi economica. La situazione familiare peggiora giorno dopo giorno senza via di uscita andando incontro alla desolazione del deserto, all’agonia e alla morte di ogni virtù.

A volte si può avere l’impressione, dall’esterno, che chi bestemmia, abbia una vita decorosa e dignitosa sia dal punto di vista economico che umano, ma ad un occhio spiritualmente e virtuosamente attento risulta evidente quanto tutto questo sia effimero e vano. Infatti, se si avesse la possibilità di vedere queste persone in ogni istante della loro vita si vedrebbe il loro malessere e la loro disperazione e desolazione interiore, questo è visibile ad un occhio attento magari nel momento in cui questa persona lo mostra in modo evidente con un atteggiamento di collera improvvisa o di odio o di invidia, mostrandosi in tutta la sua disumanità.

La bestemmia, in varie regioni, è diventata una cultura del linguaggio popolare generando sempre meno disagio ed è diventata normalità con la inconsapevolezza delle sue conseguenze malefiche. Anche le bestemmie pronunciate per abitudine o in un atto di rabbia senza la cattiva intenzione possono verificarsi fatali.

“Urlo dell’inferno”: proprio così! La bestemmia produce l’inferno, come ne fanno esperienza coloro che le pronunciano, essendo una condanna in se stessa. Quando infatti, si pronuncia una bestemmia, si scatenano le potenze infernali, in un urlo di gioia, e la persona che bestemmia viene afferrata dalle zanne del demonio, che difficilmente se la lascerà strappare, anzi, quest’anima sarà trascinata sempre più verso una collaborazione, sia in atti che in parole, all’offesa dell’Onnipotente Dio Creatore del cielo e la terra e di tutta la sua corte celeste.

Nonostante questa persona possa ricevere, attraverso eventi o contatti con altre anime, il messaggio salvifico di amore e accoglienza di Dio creatore, ne rimarrà diffidente, poiché è trascinato dall’inganno del demonio, che egli stesso ha attirato. Questo è il motivo per cui risulta difficile un’inversione di rotta.

La superbia, la disobbedienza dell’uomo verso Dio, conseguenza del peccato, producono tante tragedie all’umanità. Dio, nella sua infinita misericordia, permette ciò affinché l’uomo si ravveda e possa ritornare al suo Creatore, ma spesso, in queste situazioni, l’uomo bestemmia Dio ancora di più.

Nell’Apocalisse, parola di Dio, per ben tre volte ci conferma questi avvenimenti apocalittici; è la situazione dell’uomo contro Dio (Ap.16,9) “E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tale flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio; (Ap. 16, 9b-10) “Gli uomini simordevano la lingua per il dolore e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni; (Ap. 16,21) ” E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello”.

Ecco la condizione dell’uomo quando bestemmia. Quale potrebbe essere la salvezza della sua anima? Non basta una semplice confessione, anche se al bestemmiatore si rende difficile confessarsi, poiché è già qualcosa lontano da lui, ma quando vi riesce ed ha l’occasione di pentirsi, perché è vero che Dio perdona tutti i nostri peccati, rimangono comunque le conseguenze che sono radicate nell’anima e che portano tanta rovina.

Prima di tutto c’è bisogno di tanta riparazione, assiduità nel partecipare alla santa messa,preghiere del Sangue preziosissimo del nostro Signore Gesù Cristo in croce, offerta di atti di carità e penitenza per i bestemmiatori, la confessione, almeno una volta alla settimana per un periodo di tempo, e una continua preghiera per chiedere la conversione di cuore e l’umiltà di ogni giorno, ed ogni volta che sente bestemmiare gli altri, pregare il sangue di Cristo di bagnare questa anima, perché abbia la possibilità di salvezza e possa arrivare a lui l’annuncio del Vangelo, affinché si possa redimere.

Fratelli e figli miei non sapete il dolore che mi causa quando una persona confessa il peccato della bestemmia, basta una volta per travolgere tutto. Il dolore è più forte di quando una donna confessa il peccato dell’aborto, nonostante sia suscettibile di scomunica (latae sententiae), viene reintegrata nel seno della Chiesa con molta misericordia, ed è una gioia che abbia chiesto perdono e possa amare il suo figlio non nato, pregando per lui affinché questo figlio sia avvolto della luce dell’amore di Dio.

Il bestemmiatore, invece, mi fa piangere perché è un godimento del demonio e la persona appartiene ad esso con le sue conseguenze. Purtroppo oggi il tutto viene preso con leggerezza come fosse un peccato qualsiasi.

In ultimo, affinché queste persone si redimano, innalzo una preghiera alla potente intercessione della nostra mamma celeste, affinché lei possa in comunione con tutti i santi del paradiso schiacciare la testa del maligno che ci soccombe giorno e notte. Stenda il suo manto materno a noi figli facendo scendere su di noi lo Spirito Santo per essere abbracciati dalla bontà di Dio nel cuore misericordioso del suo Figlio Gesù Cristo.”.

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