Nilla Zilli strilla: “Fanculo Salvini. Tutti hanno diritto alla vita. Evviva i bambini”
di Simona Amabene
Sono le parole urlate da Nilla Zilli contro Matteo Salvini durante il suo concerto a Comacchio in provincia di Ferrara il 6 luglio scorso. Fin qui niente di nuovo, si aggiunge alla lunga lista di artisti tra cui Fazio, Elisa, Subsonica, Negroamaro eccetera che come presi da un contagio mentale, attaccano pubblicamente il vice premier criticando le sue scelte per far fronte alla drammatica e incontrollata situazione degli sbarchi in Italia
che per altro non hanno mai messo in discussione l’assistenza a donne e bambini sulle navi in arrivo che è stata sempre garantita.
Ma qualcosa non ci torna. Come mai la cantante che ha così a cuore i bambini, si dimentica che il primo diritto alla vita di un bambino è quello di nascere? E se davvero tiene tanto alla loro vita perché non l’abbiamo mai sentita imprecare così animatamente da un palco contro l’aborto che è la negazione della vita di un bambino, o contro la legge 194 che il 22 maggio 2018 ha compiuto 40 anni e in questi quattro decenni ha sterminato oltre 6 milioni di bambini che avrebbero tanto voluto vivere ma un “diritto” gliel’ha impedito?
O forse questi bambini non sono ritenuti degni di essere chiamati tali?
E visto che la Zilli ha aggiunto “Basta guerra”, non le sembra che questi drammatici numeri siano a tutti gli effetti quelli di una vera e propria strage, compiuta legalmente, contro piccoli innocenti?
Un’ultima domanda che è anche quella di tanti commentatori che dopo la sparata della cantante, hanno preso d’assalto il suo profilo Instagram, ma perché la Zilli, magari insieme ai suoi colleghi ,invece di limitarsi ad attaccare le decisioni politiche di Salvini, per altro durante un’esibizione pagata con i soldi pubblici, non fa qualcosa di più concreto per aiutare lo Stato a far fronte all’accoglienza degli immigrati, per esempio rinunciare al compenso della sua performance pagata dai noi contribuenti?
Non è mancata l’ironica risposta di Matteo Salvini che le ha conferito il premio “Furbizia” dell’estate 2018.
Intanto tutta questa pubblicità per screditare Matteo Salvini non fa altro che accreditarlo ancora di più, nei sondaggi sale il gradimento da parte degli italiani.