Dato che la Chiesa propone una vita di astensione sessuale prima del matrimonio, si ritiene che in senso assoluto sia contraria ai rapporti sessuali, ma questa è un pregiudizio che nasce con la riforma protestante.
Il predicare l’astensione dagli atti sessuali è uno dei compiti della Chiesa Cattolica. Chiedere tale sacrificio al desiderio, però, non è un atto di condanna nei confronti dell’atto sessuale in se, ma piuttosto un tentativo di elevare quell’atto puramente fisico fino a farlo diventare la congiunzione di un piacere fisico ed insieme spirituale. Insomma la Chiesa non chiede l’astensione a vita né condanna chi pratica il sesso con il proprio coniuge, bensì invita i propri fedeli a non farlo divenire un semplice atto di lussuria, legato ad esigenze esclusivamente fisiche (d’altronde come si potrebbe condannare l’atto dal quale deriva la vita).
Allo stesso modo la rappresentazione iconografica e quella testuale dell’atto sessuale e dei piaceri della carne non sono stati sempre esclusi dalle rappresentazioni e dai testi della Chiesa. Si trovano, infatti, nel passato sia dipinti in cui la nudità viene mostrata senza che questa risultasse scandalosa ed impropria, allo stesso modo scritti di religiose e mistiche in cui l’incontro con Cristo viene descritto come un momento di forte piacere fisico.
La riforma protestante e l’illuminismo pongono il sesso in antitesi con la Chiesa
La via mistica seguita dalla Chiesa fino al 1500 è quella di cercare di sensualizzare il sacro, ovvero quella di trasporre l’amore fisico ad un livello superiore, fino a farlo diventare sia fisico che spirituale. A differenza delle correnti gnostiche e tantriche, insomma, non viene reso sacro il sesso, ma si cerca di renderlo spirituale, svestendolo in parte della sua componente fisica. Proprio la riforma protestante, con l’insorgere delle accuse di materialismo e superstizione scagliate contro il cristianesimo, viene modificato il modo di rappresentare il sesso che in quel periodo diviene più astratto.
Il distacco dalla tematica avviene con l’illuminismo e la successiva introduzione del secolarismo: la società si basa su precetti laici e scientifici e la religione viene esclusa idealmente dalla rappresentazione dell’atto sessuale. In questo periodo viene scissa nuovamente la sessualità corporea da quella spirituale, il sesso diviene unico strumento di benessere dell’essere umano e la morale cattolica viene contestata divenendo inadatta a raccontare, descrive e spiegare cosa sia il sesso.
Luca Scapatello