La confessione di Vecchioni che va controcorrente: “Credo in Dio”

Si confessa il cantante che ha fatto sognare e accompagnato la vita di intere generazioni con le sue musiche e i suoi testi. Che ora si scoprono essere ispirati da qualcosa di ben più alto di quanto si aspettava. 

Quando Dio entra nel cuore di qualcuno, infatti, è inevitabile che ogni sua parola, gesto e opera ne vengano indiscutibilmente modellati.

Roberto Vecchioni – photo web source

Roberto Vecchioni ha infatti confessato di credere in Dio, non in una delle solite modalità new age, ma “da cattolico, anche se poco praticante”. Di una cosa è infatti certo: “Lui esiste e ci dona la libertà di scegliere tra bene e male”.

Le parole davvero rivoluzionarie di Vecchioni

Le sue parole veramente rivoluzionarie hanno lasciato tutti a bocca aperta e sono destinate a segnare una strada di fronte a sé che cambierà anche il modo con cui si ascolteranno le sue canzoni, e forse anche quelle della sua generazione di artisti, che ha conosciuto da vicino e con cui ha condiviso tanto. Come ad esempio Francesco Guccini o Lucio Battisti, di cui parla in una recente intervista pubblicata dal Corriere della Sera.

“Credo in Dio? Sì, e non le dirò la solita menata tipo “ci credo a modo mio”. Ci credo e basta. Da cattolico, sia pure poco praticante”, è la risposta completa che ha spiazzato tanti. Che lo ha portato poi ad approfondire l’argomento sulle ragioni della sua fede. “Perché il mondo è imperfetto. Se fosse perfetto, senza un clinamen, senza deviazioni, allora non ci sarebbe Dio. Invece Dio c’è, perché ci ha permesso, con il libero arbitrio, di affrontare il male e il bene“, ha spiegato.

Un tema, quello di Dio, che in effetti ricorre nella discografia di Vecchioni, e se non altro fa da sfondo a gran parte delle sue canzoni. “Il destino è una cosa che ti porti dentro; e dipende soprattutto da te. Certo, esiste il Caso; ma non la Necessità. Siamo noi che costruiamo la nostra sorte”, ha poi riflettuto insieme al giornalista Aldo Cazzullo.

La bellezza della vita donata dal Signore e il sogno che la continua

Vecchioni come nel suo stile non ha finto di essere diverso da sé stesso, magari facendo voli pindarici con argomentazioni pseudo filosofiche e tendenti a darsi delle arie. Al contrario, ha parlato di sé con una naturalezza disarmante mostrandosi esattamente per come è.

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Ha confessato che beveva molto, ma che ha smesso da sette anni. Ha parlato dei figli e dei nipoti, la vera grande gioia della sua vita, come molti altri uomini che hanno a cuore la vita, l’amore, le nuove generazioni, il futuro, l’opera di Dio nel mondo. Non a caso, si è arrivati a parlare anche di Dio, della sua esistenza, in cui Vecchioni crede ciecamente.

Roberto Vecchioni – photo web source

“Sono un maestro di Mercante in fiera, invento indovinelli pazzeschi, e poi la caccia al tesoro, la tombola, ma anche gli scacchi, il bridge, i quiz… Pure le cose pericolose vanno affrontate come un gioco: un esame, una canzone da cantare per la prima volta, una malattia. Ho avuto tre tumori, tre operazioni, a un polmone a un rene alla vescica. Eppure ho compiuto 78 anni e sto benissimo”, ha spiegato.

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Per lui, ha continuato, il sogno non è affatto una negazione della realtà, ma una “sovrapposizione positiva della realtà”. Che persino “a volte la anticipa”. Infatti, della vita dopo la morte Vecchioni ha un’idea fin troppo chiara, un vero e proprio sogno, fatto di due dimensioni in un certo senso antitetiche. Ma tutte e due, ha confessato, meravigliose. “O come spiritualità pura, tipo Paradiso dantesco oppure come la vita che ricomincia da capo”, ha rivelato l’artista che è in lui. Che di una cosa è certo: che la “amerò moltissimo”.

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