Questo è il periodo in cui tutti i cristiani celebrano l’avvento del Bambin Gesù, la luce del mondo venuta a spazzare le tenebre che lo ottenebravano. Per celebrare questa ricorrenza è stato scelto non a caso il 25 dicembre, data nella quale le popolazioni antiche celebravano il solstizio d’inverno. Questa data era particolarmente importante anche nell’antica Roma, prima dell’adesione al cristianesimo, infatti, i romani festeggiavano in questo giorno la festa del Dio Sole Invincibile. Durante la festa i fedeli scendevano in piazza con una candela in mano per celebrare la vittoria della luce sull’oscurità.
A livello simbolico, dunque, è stata una scelta corretta quella della Chiesa di stabilire il festeggiamento della natività proprio nel giorno in cui i pagani festeggiavano il Dio Sole: Gesù infatti rappresenta l’approdo sulla terra della luce che sconfigge le tenebre e le candele (utilizzate prima come emblema del Dio Sole) sono diventate simbolo della fede, dell’amore e del lavoro realizzato in favore del Regno di Dio. Le candele, quindi, diventano simbolo delle anime che si immolano per Dio e per il prossimo. Tutto questo processo è stato trasposto nella liturgia dell’Avvento, in cui dei rami di pino legati tra loro e quattro candele formano la Corona dell’Avvento che prepara l’animo dei fedeli alla venuta del bambin divino.
Sappiamo che liturgicamente le quattro settimane che precedono il Natale sono divise in due fasi: nelle prime due la Chiesa ci invita a vigilare ed attendere la venuta del Signore, nelle altre due si celebra l’attesa della venuta da parte dei profeti e di Maria. In che modo s’inserisce nella liturgia la Corona dell’Avvento?
Innanzitutto l’utilizzo di piante sempre verdi simboleggia la speranza incrollabile (la fede), mentre quello del nastro rosso simboleggia l’amore di Dio. Per quanto riguarda le candele, ne viene accesa una a settimana e ognuna rappresenta una tappa diversa dell’avvento di Gesù: la prima candela simboleggia il perdono concesso ad Adamo ed Eva, la seconda invece la fede dei Patriarchi (Abramo, Isacco e Giacobbe) che hanno creduto alla “Terra Promessa“. La terza candela a differenza delle prime due si accende insieme a queste durante la terza settimana e rappresenta la gioia di Re David, re che simboleggia il messia poiché ha unito gli ebrei in un’unica terra come Dio avrebbe unito tutto il mondo in se. La quarta ed ultima candela rappresenta i profeti che hanno annunciato la venuta del Messia e del Regno dei Cieli.
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