Nel 1864, la Prima Convenzione di Ginevra approvò il simbolo indentificativo della Croce Rossa. Scopriamone la storia ed lo stretto legame con San Camillo
La sua storia è legata ad un evento straordinario che avvenne un giorno sul campo di battaglia.
“Durante la battaglia di Canizza nel 1601, il Signore ha permesso che si verificasse un fatto miracoloso che manifestò la Sua approvazione della croce rossa di San Camillo.
Mentre i Camilliani erano indaffarati con i feriti, la tenda in cui si trovavano e in cui tenevano tutto l’equipaggiamento e i farmaci venne completamente distrutta e data alle fiamme. Tutto quello che conteneva andò distrutto, tranne la croce rossa dell’abito di uno dei Camilliani che assistevano i feriti sul campo di battaglia”.
Camillo de Lellis era nato in una famiglia di militari, per questo si era unito a suo padre nell’esercito combattendo più battaglie in Italia.
Allo scioglimento del suo reggimento, si mise a lavorare in un convento cappuccino. Dopo però una ferita in guerra alla gamba, ed una serie di vicissitudini, Dio volle e che finisse in ospedale a Roma, laddove le sue ferite furono risanate. Iniziò così a lavorare come infermiere, divenendo dopo non molto, Direttore dell’ospedale.
Consigliatosi suo direttore spirituale, San Filippo Neri, si mise a intraprendere il percorso di studi per diventare sacerdote, fondando poco tempo dopo, nel 1582, un ordine religioso al servizio dei malati. Era l’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, in seguito conosciuto come “Camilliani“.
Data la sua esperienza mi militare ferito, Camillo e il suo ordine si dedicavano in particolare alla cura dei militare nell’esercito. Come segno di riconoscimento, indossavano una veste nera con una croce rossa.
Nonostante fossero spesso sul campo di battaglia, i Camilliani non erano un ordine sufficientemente numeroso per accompagnare tutti gli eserciti. Questo fece sì che che ogni Paese adottasse simboli diversi per distinguere i propri servizi medici militari.
A questo problema, e anche visto l’aumento dei feriti a causa delle sempre più sofisticate armi da fuoco, nel 1862 Henry Dunant propose dei miglioramenti: “Stabilire, in tempo di pace e in tutti i Paesi, gruppi di volontari che prestassero aiuto alle vittime sui campi di battaglia; far sì che i Paesi accettassero di proteggere i volontari soccorritori e i feriti sul campo di battaglia”.
Alla riunione di un comitato nel 1863 per valutare le sue proposte, concordarono di “Adottare un unico segno distintivo, che contasse su un sostegno giuridico, per indicare l’obbligo di rispettare i servizi medici delle forze armate, i volontari soccorritori delle società che prestavano servizio di primo soccorso e le vittime dei conflitti armati.
Il simbolo doveva essere semplice, identificabile a distanza, noto a tutti e identico per amici e avversari. L’emblema doveva essere lo stesso per tutti e riconoscibile a livello universale”.
Fu così che, nel 1864, la Prima Convenzione di Ginevra approvò la croce rossa a sfondo bianco come simbolo indentificativo dei servizi medici delle forze armate, e della Croce Rossa come la conosciamo noi oggi.
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