La Diocesi di Mostar si è scagliata contro gli autori del film documentario su Medjugorje, uscito di recente, a firma del regista serbo Ami Drozd. In questo, infatti, vengono mostrati dei documenti segreti del KGB (servizio segreto sovietico) e del UDBA (polizia federale segreta della Repubblica Jugoslava) in cui ci sarebbero prove dei loro piani per distruggere Medjugorje. Nel documentario viene anche intervistato un ex agente del KGB, il tenente A. Maksimov, il quale afferma che ci sarebbe stato un coinvolgimento dei Vescovi di Mostar, Mons. Zanic e Mons. Peric.
In un documento di denuncia per calunnia nei confronti dei due alti prelati, Mons. Željko Majić afferma che il documentario è una mera finzione cinematografica ed invita chiunque sia in possesso di tali documenti di presentarli per dare prova di quanto affermato: “A tutti coloro che avessero prove della collaborazione dei pastori della Chiesa d’Erzegovina con gli infami servizi segreti dei regimi comunisti: rendete pubblici tutti i documenti compromettenti e il loro contenuto. Dimostrate la loro autenticità e lasciate che tutti, anche il vescovo, rispondano moralmente e legalmente per le loro azioni e si assumano le responsabilità morali e legali”.
Secondo Majić, il presunto tenente de KGB è un attore preso per leggere una serie di scritti infamatori. Il vicario di Medjugorje sostiene che se si osserva il video, infatti, si vede chiaramente che l’uomo viene ripreso sempre di fianco e che porta degli occhiali per nascondere il fatto che legge tutto quello che afferma. Quello che sostiene Maksimov è gravissimo: l’uomo racconta di essere stato mandato a Belgrado nel 1981 per incontrarsi con degli alti funzionari del Vaticano e consegnare dei dossier su dei sacerdoti che avevano collaborato con l’ex unione sovietica in Polonia, Ucraina e Jugoslavia.
Le accuse, però, non sono supportate da prove concrete, inoltre pare che questo fantomatico agente segreto non esista: “Abbiamo cercato di scoprire attraverso i motori di ricerca su Internet se il generale Maksimov sia una persona reale. Ma non ci siamo riusciti. Sappiamo che i servizi segreti nascondono l’identità dei loro agenti. Ma questa sorta di alto ufficiale, uno dei “vertici del KGB”, non può facilmente essere nascosto. Dopo tutto, se è una persona reale, non dovrebbe essere un problema organizzare un confronto pubblico con il vescovo Perić”.