La famiglia Anania viene invitata sul palco dell’Ariston dopo le due prime esibizioni e e si rivla una continua lode al Signore a cui va dato il merito di aver voluto questi 16 bambini, che oggi vanno dai 20 anni ai 19 mesi qui con noi.
Il palco dell’Ariston quasi non basta a contenerli tutti. Papà Aurelio ribadisce in diretta su Rai 1 quanto già dichiarato più volte, anche nel video di apertura.
Ricevendo l’applauso del teatro Aurelio interviene subito:
“Questo applauso lo facciamo al Signore perché questa e un’opera di Dio non dell’uomo”
dice il prolifico papà che non ‘cede’ alla battuta di Conti: “Ma voi la tv in casa niente, eh?”.
Evidentemente no.
“Tutti questi figli? E’ grazie allo Spirito Santo…”
dice papà Aurelio mentre si sente distintamente rumoreggiare platea e galleria. I commenti si possono immaginare. Chissà perché ma penso a due complici vicini di platea che si scambiano la classica battuta:
“Sì, ora si chiama Spirito Santo…”.
Ma Aurelio e la sua famiglia sono oltre con la loro incrollabile fede.
“Ciò che ci fa straordinari è Cristo”
ripete Aurelio che di fronte a Conti che gli chiede come sia possibile gestire questa grande famiglia e come ce la si faccia risponde
“Semplice non è, ma c’è la Provvidenza”.
E il teatro torna a rumoreggiare. Di questi tempi anche la Provvidenza potrebbe avere qualche problema.
E Conti in tutto questo? La mia sensazione è che si sia trovato ‘travolto’ da tanto afflato religioso. Ho avuto la sensazione che mirasse a interrompere rapidamente le risposte quando diventavano troppo ‘religiose’. Non voleva forse che si cadesse in una caratterizzazione troppo ecumenica. Se è così, ha probabilmente peccato di ingenuità nell’invitarli: bastava vedere i video su Youtube per sapere che sono profondamente cattolici e che la loro esperienza e il loro messaggio è improntato alla parola del Signore.
Comunque, complimenti agli Anania. Vivere in 18 non è facile, con o senza Provvidenza.
Sanremo 2015, Conti ‘risponde’ all’Aiart con i 16 figli Anania
“La Rai dimentica che Sanremo è un festival per famiglie”
ha tuonato l’Aiart alla vigilia del Sanremo 2015 di Conti, criticando la scelta di invitare Conchita Wurst, vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2014 e presentatrice della prossima edizione, vista peraltro anche la presenza in gara di Mauro Coruzzi, in gara nel ‘duplice ruolo’ di Mauro e Platinette.
“Si ha l’impressione che l’azienda di Stato abbia dimenticato che il festival è nato come programma per tutta la famiglia: un tempo lontano, quando il festival faceva conoscere differenti generi musicali. Ora, purtroppo, soltanto l’ideologia gender e il solito, stucchevole, gossip!”
ha scritto l’Associazione Telespettatori Italiani, scaldando gli animi soprattutto sui social. Un’accusa cui Conti ha ‘replicato’ indirettamente con la scelta di invitare sul palco dell’Ariston una delle famiglie più prolifiche d’Italia per aprire il segmento “Tutti cantano Sanremo”, una sorta di finestra sull’Italia del quotidiano.
“La vera forza del Festival è il suo potere di riunire le famiglie italiane. Tutta la famiglia si mette davanti alla tv per guardare e commentare”
ha sottolineato Conti nella conferenza stampa della vigilia, evocando proprio il ‘potenziale’ per famiglie messo sotto accusa dall’Associazione. Una risposta diretta all’Aiart? Un modo per ‘bilanciare’ la Wurst al Festival? O semplicemente un modo per tenere insieme le varie anime di un Paese, nel 2015?
Comunque sia, Conti porta all’Ariston papà Aurelio e mamma Rita e i loro 16 – sedici – figli: Marta, la primogenita con i suoi 20 anni, Priscilla, Luca, Maria, Giacomo, Lucia, Felicita, Giuditta, Elia, Beatrice, Benedetto, Giovanni, Salvatore, Bruno, Domitilla, e Paola, di 19 mesi. Non proprio uno spot per la Durex…
Direttamente da Catanzaro, quindi, i 18 membri della famiglia Anania arrivano a Sanremo con un messaggio decisamente cattolico: come ha dichiarato papà Aurelio nello speciale che mostriamo in apertura
“la nostra è una famiglia straordinariamente normale, ma non è opera dell’uomo… è opera di Dio”.
Carlo Conti lo ha chiesto ad Aurelio Anania, il capo famiglia, che però si è limitato a rispondere che anche al lato economico ci pensa… la Provvidenza.
In un’intervista su Tempi.it di questa estate, il signor Aurelio si era sbottonato un po’ di più, rivelando quali sono le reali entrate della famiglia: “Lo stipendio che ho preso oggi per il mese di agosto, comprensivo degli assegni familiari che spettano a chi ha dei figli, è di 3.500 euro“. Aurelio è coaudiatore all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, “quello che una volta si chiamava bidello” spiega l’uomo. Insomma, a dare man forte alla famiglia Anania non è solo la Provvidenza ma anche lo Stato, con i numerosi assegni famigliari elargiti ogni anno.
Certo è che seppure 3.500 euro siano uno stipendio di tutto rispetto, si tratta comunque di mantenere 18 persone. Ma quando Tempi.it ha chiesto al signor Aurelio di spiegare come è possibile vivere con 200 euro a testa, ecco tornare in campo la Provvidenza: “Certo, stiamo attenti ai conti, e cerchiamo di fare la spesa al supermercato seguendo tutte le offerte. Ma siamo contenti della vita che facciamo. Vivo di Provvidenza, e questo significa che ogni volta che ci sono state delle necessità, il Signore si è presentato e ci ha aiutato“.
A questo punto attendiamo una nota entusiasta dell’Aiart che plaude alla scelta di Conti e alla presenza della super-famiglia che ha deciso di onorare il proprio amore con un figlio all’anno. Dubito, del resto, che tanti figli siano nati “per la rottura del preservativo” come cantano Biggio e Mandelli, I Soliti Idioti, in gara…
Noi siamo curiosi di vederli, tutti e 18 all’Ariston. A loro il nostro in bocca al lupo, a prescindere.
Foto da SanremoNews
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