La spiritualità di cui si è fatta testimone Madre Teresa di Calcutta si incentra su diversi aspetti: tra questi vi è sicuramente la propensione all’insegnamento della buona vita cristiana alle anime. Il tema del suo insegnamento è quello del’ascolto e della sua importanza.
L’ascolto è innanzitutto uno strumento di preghiera e già questo lo rende tanto importante poiché quest’ultimo non si caratterizza esclusivamente come azione ma come una vera e propria condizione dell’anima, pronta a farci percepire qualcosa che va al di là di noi, ovvero la presenza di Dio. Su questo tema, così profondo e importante, Madre Teresa di Calcutta ci ha basato uno dei suoi più preziosi insegnamenti. L’ascolto, ci ricorda la Santa, può diventare anche un luogo dove mettersi in contatto non solo la “voce di Dio”, ma dove poter sentire la voce di tutti, soprattutto coloro che hanno bisogno a causa delle loro sofferenze.
Un aspetto molto importante legato alle parole di Madre Teresa è quello del rapporto tra noi e Gesù. La Santa, infatti, ci spiega l’importanza dell’ascolto facendo riferimento al fatto che ciò che veramente è importante non sono le nostre parole, ma quelle che Gesù dice attraverso la nostra persona. Questo è un concetto fondamentale, soprattutto perché possiamo veramente capire queste parole se siamo in silenzio, dunque in ascolto. “Il silenzio ci dona una visione nuova di ogni cosa. Abbiamo bisogno del silenzio per essere in grado di accostarci alle anime. La cosa più importante non è quel che diciamo ma quello che Dio dice a noi e attraverso noi. Gesù è sempre lì ad aspettarci, in silenzio. In quel silenzio, ci ascolta, parla alle nostre anime, e lì noi udiamo la sua voce“. Queste sono le parole che ci ha lasciato in eredità la Santa. Parlando di silenzio, Madre Teresa fa un diretto riferimento all’arte di ascoltare, proprio perché è fondamentale mettersi in ascolto di ciò che Dio dice attraverso noi.
Proprio in questo silenzio e in questo ascolto, afferma Santa Teresa di Calcutta, Gesù ci aspetta. Questa affermazione ci ricorda quanto la presenza di Dio sia costante nella nostra vita. Questa, infatti, non è una presenza che fa rumore, non è una presenza che invade, ma è una presenza paziente, discreta, che richiama proprio l’ascolto. Nella preghiera e nel silenzio Gesù ci aspetta ed è proprio lì che possiamo ascoltarlo nella pacatezza dell’anima e non nella confusione.
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