Il perdono è una forza purificatrice che permette sia di spezzare le catene dell’odio della società che di vivere la propria vita in maniera più serena e salutare. Questo pensava Nelson Mandela, questo dice da sempre la religione cattolica e di questo si è occupata per una vita la giornalista Martina Contacuzino.
Abituata a percorrere il mondo come giornalista freelance (attività svolta dal 1990 al 2004) Martina ha raccontato storie terribili, vite distrutte dall’odio e dal risentimento, ma anche rinascite e trasformazioni che in determinate circostanze potrebbero sembrare impossibili. L’esperienza le ha fatto capire come il perdono abbia aiutato tutte queste persone ad uscire da situazioni complicate, e che il mondo si divide tra chi prova rancore e gioia nella punizione e che invece trova gioia e serenità nel perdono.
Questa consapevolezza acquisita l’ha convinta ad istituire il ‘Forgiveness Project’, un’associazione benefica che racconta tramite dei progetti artistici le storie di perdono in condizioni probanti. Di sicuro l’evento più conosciuto, quello che ha dato un risalto mediatico superiore all’associazione è stato ‘The F World’, una mostra fotografica curata da Brian Moody. Di questa vi riportiamo le quattro storie che ci sono sembrate più significative:
Margot Van Sluytman: ad otto anni si è trasferita con la famiglia in Canada ed a 16 anni ha perso il padre durante una rapina a mano armata. Da qualche anno ha intrapreso un percorso di riconciliazione con l’assassino di suo padre.
Stacy Bannermann: il marito di questa donna, Lorin, è tornato nel 2009 dall’Iraq e, a causa di stress post traumatico, ha cominciato a maltrattare e picchiare la moglie. Stanca di quell’atteggiamento bizzarro e violento la donna ha chiesto il divorzio. Oggi, sebbene non siano tornati assieme, la donna lo ha perdonato e vivono un rapporto di serena amicizia.
Christopher Emmanuel: cresciuto in un piccolo paese caraibico, Grenada, è stato vittima per tutta l’infanzia degli abusi verbali del padre. Costretto a reprimere la rabbia per le vessazioni subite è cresciuto mentalmente disturbato e si è dovuto curare per ben dieci anni prima di poter tornare in società. Adesso è riuscito a perdonare il padre ed insegna la forza del perdono.
Jacob Dunne: questo ragazzo in seguito ad una lite ha ucciso un ragazzo nel 2011. Finito in prigione ha perso il lavoro ed i rapporti con la famiglia, pensava che tutto fosse finito, ma scontata la pena ha ripreso a studiare grazie al supporto della famiglia del ragazzo che aveva ucciso ed oggi frequenta un corso di laurea in Criminologia.
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