La gentilezza commuove, possibile che non siamo più abituati?

La gentilezza stupisce, ma dovrebbe essere normale
un gesto gentile

La gentilezza dovrebbe essere un abitudine, ma non lo è affatto.
Eppure noi cristiano abbiamo a disposizione un bel po’ di suggerimenti da seguire.
Senza nemmeno voler menzionare l’esempio di Cristo, che ha dato la vita per noi, le Opere di Misericordia Corporali e Spirituali, i dieci Comandamenti, il Catechismo della Chiesa Cattolica o semplicemente l’educazione e il buon senso, dovrebbero darci qualche spunto, per saper stare in mezzo alla gente e … amarla, rispettarla, prenderla in considerazione, insomma.

Senza scomodare il Vangelo, approfittiamo del testo di una nota canzone di Umberto Tozzi, di qualche anno fa, per mettere le cose in chiaro: “Noi che stiamo in comodi deserti, di appartamenti e di tranquillità, lontani dagli altri, ma tanto prima o poi gli altri siamo noi. In questo mondo piccolo oramai, gli altri siamo noi”.
Stupisce se qualcuno tratta gli altri come vorrebbe esser trattato, stupisce -anche se non dovrebbe- il breve racconto di Clara O’Brien, che leggiamo sulla sua pagina Facebook.
Clara è una studentessa irlandese, che ha assistito ad una scena che dovrebbe essere semplicemente normale, invece ha destato la meraviglia di quanti erano presenti.

Erano tutti su un autobus. Ad una fermata, è scesa una signora anziana, che si muoveva con difficoltà.
L’autista aveva notato che i lacci delle sue scarpe erano sciolti. Per questo motivo, ha spento il motore dell’autobus, è sceso ed è andato ad avvisare la signora.
Purtroppo, la signora non riusciva a piegarsi, per riallacciarsi le scarpe, così è stato l’autista a farlo per lei.

Come i presenti, anche la signora non riusciva a credere a quel gesto di gentilezza, tanto che si è addirittura commossa e lo ha ringraziato con un bacio.
Quell’autista ha dato a tutti un esempio di grande umanità e rispetto nei confronti dell’altro.
Diamo lo stesso esempio anche noi, cominciando da oggi stesso; cerchiamo di non terminare la giornata, senza aver compiuto un gesto gentile. Inneschiamo un contagioso passa parola, ma senza “parola”, laddove servono solo i fatti.

Antonella Sanicanti

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