“Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: “Dov’è Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?”. Riprese: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!”.
Questo passo della Genesi potrebbe essere cronaca nera del giornale di ieri. Anche se l’uomo si è evoluto e, dall’età della pietra ha raggiunto quella dello smartphone, i sentimenti di ribellione, dell’uomo contro l’uomo, non sono mai cessati e non smettono di essere selvaggi e primitivi.
Prova ne è il fatto che, con l’essere umano e la sua tecno-scienza, si sono evolute anche le armi utilizzate nel corso della storia. Se ieri si potevano usare solo clava e catapulte, oggi abbiamo a disposizione bombe atomiche e armi chimiche, che hanno levato l’impiccio del corpo a corpo e il peso di trascinarsi appresso la baionetta. Il desiderare di eliminare il fratello per il predominio fa parte quella natura umana che purtroppo ci vuole figli di Caino.
Il TG ci aggiorna quotidianamente su ciò che accade nel resto del mondo, come anche giornali e blog, ma -per motivi di tempo o per scelte strategiche di marketing- si limita ad informarci su una piccolissima parte -seppur spaventosa- degli stermini che avvengono sul globo.
Sconvolge quindi venire a conoscenza del fatto che, solo in questo preciso momento, nel mondo si contino 67 guerre in corso, in lungo e in largo nei vari continenti.
Eccone alcune:
Egitto (parte degli islamici contro lo Stato Islamico), Libia (guerra civile), Mali (esercito contro ribelli), Mozambico (esercito contro ribelli), Nigeria (esercito contro parte degli islamici), Repubblica Centrafricana (musulmani contro cristiani), Repubblica Democratica del Congo (esercito contro ribelli), Somalia (esercito contro islamici di al-Shabaab), Sudan (esercito contro ribelli nel Darfur), Sud Sudan (esercito contro ribelli), Afghanistan (parte degli islamici contro lo Stato Islamico), Birmania-Myanmar (esercito contro ribelli), Filippine (esercito contro parte degli islamici), Pakistan (esercito contro parte degli islamici), Thailandia (colpo di Stato da maggio 2014), Cecenia (esercito contro parte degli islamici), Daghestan (esercito contro parte degli islamici), Ucraina (guerra si secessione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk), Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito dell’Azerbaijan, esercito dell’Armenia ed esercito del Nagorno-Karabakh), Iraq (parte degli islamici contro lo Stato Islamico), Israele (esercito contro parte degli islamici della Striscia di Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (esercito contro parte degli islamici), Colombia (esercito contro ribelli), Messico (esercito contro narcotrafficanti) …
L’elenco è parziale! Molte di queste guerre sono determinate per lotte di confine, per ragioni religiose o culturali e ideologiche, per possedimenti e giacimenti di petrolio o pietre preziose, per il controllo su traffici illeciti, ma redditizi. Tante ancora le guerre che si combattono per rivalse poco chiare e poco spiegate. Tutte hanno in comune l’odio cieco e per vittime donne, bambini e uomini che, come Abele, non hanno scelta: perderanno la vita per mano di chi potevano considerare un fratello.
Ricordiamoci di tutti loro nelle nostre preghiere e imploriamo sempre l’intervento del cielo per placare l’ostinata avanzata del male.
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