Ciò che manda fuori strada i cristiani è la mancata conoscenza della “legge divina”, di Cristo e della storia della salvezza.
Molti, al solo sentire parlare di buone intenzioni, di amore, di rispetto, di realizzazione personale, credono di essere autorizzati a percorrere vie traverse, convinti che Dio li accompagni.
Moltissime sono le dottrine che, oltre ad affondare le radici nella notte dei tempi, sono in grado di evocare spiriti e forze, al di fuori di quelle di Dio, del nostro Dio cristiano.
Ciò significa richiamare nella nostra vita degli “estranei spirituali”, di cui non conosciamo le intenzioni o l’influenza.
La regola di base, per non lasciarsi ingannare da falsi profeti, è appurare che, quelli che possono sembrare buoni insegnamenti, non si accompagnino mai a espressioni come occultismo, esoterismo, poteri personali, forza dell’universo e similari, e anzi facciano riferimento esplicito agli insegnamenti della Chiesa, unica istituzione voluta da Dio stesso.
Anche ciò che riguarda la allettante Legge dell’Attrazione è da evitare, in quanto afferma (tanto per cominciare): “Qualunque cosa entri nella vostra vita, siete voi stessi ad attrarla, ed è attratta a voi dalle immagini che avete nella mente” (Bob Proctor).
Ossia, la Legge dell’Attrazione ci permetterebbe di creare una vita fatta su misura per noi e, se non lo abbiamo fatto finora -dicono- è perché le religioni, coi loro discorsi sul peccato, mirano e riescono ad impedirci di prendere coscienza del nostro potenziale infinito.
“Lo sbaglio più grosso che facciamo è considerare Dio su un piedistallo, come se fosse irraggiungibile; in realtà, è dentro di noi, fa parte di noi ed è in ogni cosa e creatura. Quando si arriva a questa comprensione, ci si sente far parte del tutto e la paura, la mancanza e la separazione non esistono, ma esiste l’Amore!”, dice uno dei seguaci della Legge dell’Attrazione.
Ma questo concetto di “Amore”, tanto abusato, non è lo spesso che intende il cristiano, bensì una subdola maniera per dire che l’uomo può essere Dio di se stesso (Dio è Amore; l’Uomo è amore; l’uomo è Dio, all’incirca).
La Legge dell’Attrazione (e non solo questa dottrina) incita tutti a prendere coscienza del proprio potere creativo, ma cosa dice a chi non riesce a raggiungere lo scopo o a chi sembra attrarre cose brutte, non si sa. A questi ultimi, si dice solo di ripetere all’infinito l’esercizio, che comincia col mettersi in meditazione, immaginandosi una sorta di alter ego appagato in tutto, che ci serve da interfaccia, al cospetto di entità pseudo aliene, che aprono la mente umana a nuove conoscenze, dunque, a nuove abilità inimmaginate.
I passi per compiere tutto ciò sono ben definiti, ma volutamente decido di ometterli, perché nessuno venga indotto nella tentazione di sperimentarli e, conseguentemente, di sentirsi “nulli e incapaci”, se la cosa non riesce, quando in realtà ci si sta esercitando ad allontanarsi dal Dio vero.
Chi ha diffuso questa dottrina?
Nel 2006, un libro (e un video) di Rhonda Byrne, intitolato “The Secret”, divenne il più venduto negli Stati Uniti d’America, con una tiratura di 10 milioni di copie vendute, complessivamente, in tutto il mondo.
Pensate quante persone raggiunse, e raggiunge tutt’ora, quel suo pensiero.
L’argomento trattato spiegava i principi del New Thought, che concepisce una personale interpretazione della Bibbia e l’idea che ogni religione abbia un fondo di verità (in prima analisi), nonché la definizione della Legge dell’Attrazione, grazie alla quale ogni persona può diventare un magnete, in grado di attirare a sé ciò che desidera, di materiale e di immateriale, per la regola basilare “chiedi-credi-ricevi”.
Dal Dio egizio Thoth a noi
Ciò avverrebbe poiché, applicando la Legge dell’Attrazione, si mostrerebbe di ringraziare l’universo per ciò che ci dona e ci si assumerebbe la responsabilità di ciò che di negativo si attrae, perché non capaci di non desiderarlo!
Ma il libro su citato, in effetti, si ispira addirittura ad una “regola” dell’antico Egitto, attribuita ad Ermete Trimegistro (forse padre dell’ermetismo: dal suo nome, il termine) e alla sua tavola di smeraldo (tabula smaragdina).
Si pensa, persino, che Ermete Trimegistro si possa identificare (o sia stato ispirato) dal Dio egizio Thoth (Dio della Luna, della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria).
Sulla tabula smaragdina, Ermete Trimegistro, con una punta di diamante, avrebbe inciso: “Come in alto, così in basso. Come dentro, così fuori”, sintesi del pensiero di cui sopra e filosofia che apre le porte a svariate interpretazioni.
La tabula smaragdina è stata tradotta nel 1200 e riproposta, poi, nel 1500.
Non si usò, però, l’espressione “Legge dell’Attrazione” fino al 1877, quando la scrittrice, occultista e medium (tutto torma) Helena Blavatsky ne fece uso nei suoi testi.
In conclusione, volendo anche salvare di questa dottrina il desiderio di anelare al meglio per se e di cercare di ottenere appagamento e soddisfazione, c’è da chiedersi -per lo meno- cosa accade se qualcuno desidera quello che desidero io o -peggio ancora- l’opposto.
Chi dei due l’avrebbe vinta? Chi si concentra di più o si espone maggiormente all’attrazione?
Tutto questo non ha il sapore amaro e insaziante dell’egoismo puro?
Antonella Sanicanti