BRAMARE L’EUCARESTIA
La dolce Mamma di Gesù, desidera donarci non solo la pace e la grazia. Ci porta con le sue parole quella deliziosa frescura e quella benefica rugiada che trasformerà le nostre anime, così da renderle profumate aiuole in cui il suo Figlio e Lei coltivano i fiori più belli. Sì, ognuno di noi è la vigna, il cui agricoltore è il suo Figlio divino. Ognuno di noi è il tralcio di quella misteriosa vite che è la Chiesa. Lei vorrebbe però vederci tutti intenti a corrispondere ai desideri dell’Agricoltore lasciandoci coltivare. Siamo dunque terreni docili che possano dare abbondanti fiori e frutti. La linfa divina che deve circolare in ogni tralcio è uguale per tutti: è la linfa della grazia. Anche il nutrimento è uguale per tutti: è il Sangue del suo Gesù. Ma Maria desidera parlarci in modo particolare di quell’alimento vitale che noi dobbiamo cercare con il desiderio di chi, dovendo compiere un lungo viaggio, si premunisce del necessario che lo possa sfamare e dissetare. Lei vorrebbe dare a noi una vera brama dell’Eucarestia, che è non il cibo degli Angeli che mai se ne poterono e se ne potranno nutrire, ma il cibo dato ai viandanti sulla Terra perché non abbiano a cadere lungo la via. Se la Redenzione e l’Incarnazione sono stati doni immensi per tutta l’umanità, a cui Dio ha testimoniato così il suo amore, l’Eucarestia è il dono che Dio fa a ciascuno di noi. Un dono d’amore individuale in cui il Dio infinito e immenso si fa tutto a tutti per dimostrare a ciascuno che ciò che è per la comunità è per l’individuo nel modo più completo e più perfetto. La Mamma celeste, ci prega, di rispondere a questo dono immenso d’amore e di credere all’Amore. Se non tanti sono i frutti che le anime ricavano da questo Sacramento amoroso, se molti restano increduli, freddi e sentono ripugnanza per un Cibo così prelibato, cerchiamo la causa nella nostra poca premura di far conoscere come il Figlio di Dio, amando gli uomini fino all’ultimo, non abbia voluto abbandonarli, ma abbia operato il più grande dei miracoli per perpetuare la sua permanenza sulla Terra. Il demonio odia l’EUCARESTIA e ne fa oggetto delle sue lotte e del suo disprezzo, ed è per questo che molti, molti anche tra coloro che si dicono cristiani, negano e oltraggiano questo grande Mistero. Dobbiamo sapere che se grande è il sacrificio della Messa in cui si rinnova il sacrificio della Croce, non meno grande è il mistero Eucaristico che dalla Messa trae la sua fonte. Uno completa l’altra e tutt’e due sussistono per poter dare agli uomini aiuto, vita e grazia. Per questo la Madonna ci chiede che spesso, anche tutti i giorni, quando saremo liberi dagli impegni di lavoro e familiari, andiamo a nutrirci della Carne del suo Gesù, che le piace chiamare col dolce nome di “Pane della Mamma vostra”. Sì, andiamo a ricevere il suo Gesù, andiamo con purezza, con fede. Sarà Lei che ci metterà nel cuore il suo Figlio dopo averci adornati delle virtù più belle. Mettiamo alle nostre Comunioni un indirizzo, una intenzione e non scoraggiamoci mai. Lei ci permette di piangere sui peccati nostri e degli altri, ma non di perderci di coraggio o di mancare di pazienza. Se le lacrime sono sante e benedette, lo scoraggiamento non viene da Dio ma dal maligno, che vuol distoglierci dal bene per farci sua facile preda. E come non può, Colei che ama col Cuore di Dio non benedirci? Il Fiore della Santissima Trinità, di certo ci benedice con un bacio.