In un messaggio ai fedeli del 16 novembre del 1985 Padre Slavko, come ama fare, parla ancora una volta della Madonna, del suo invito alla conversione ed ad una fede attiva. Ma cosa intende il sacerdote con fede attiva?
Troppo volte, dice Padre Slavko, ci abbandoniamo ad un adorazione passiva, il nostro essere cristiani si limita alla messa domenicale ed a qualche preghiera prima di andare a letto, poi nel restante tempo affrontiamo ogni questione familiare e lavorativa come farebbe qualsiasi non credente. Pregare non serve a sentirsi in pace con se stessi ma ad aiutare se stessi ed il prossimo, anche coloro che per scelta si sono allontanati dalla religione e da Dio. Per dare maggior vigore al suo invito il sacerdote cita le parole di Gesù nel vangelo: “Noi viviamo in questo mondo, ma non siamo di questo mondo”, come a voler ricordare che il fedele deve avere una visione apocalittica della fede, ovvero tesa all’incontro con Dio. Questo messaggio, lasciato nelle sacre scritture e condiviso dai parroci durante il catechismo, viene abbondantemente trascurato non solo dagli atei ma anche dai cristiani.
L’intenzione di queste dichiarazioni è quello di fare capire a chi non è mai stato a Medjugorje quale sia il significato ed il motivo della apparizioni della Madonna. Lei, dice il sacerdote, vuole che ci si affidi alle sue cure, che le si dia la mano così che ci possa guidare a Gesù ed attraverso lui a Dio. Padre Salvko vuole esplicitare ancora meglio questo concetto e per farlo ci parla di una comunità di giovani che si è rivolta a Marjia (una delle tre veggenti) per conoscere a fondo la spiritualità. Il gruppo, racconta il prelato, si riunisce solitamente due volte a settimana ( il mercoledì ed il venerdì), ma durante l’ultima visiva al monte la Madonna è apparsa ad Ivan e gli ha riferito: “ La Madonna ha detto che la settimana prossima non ci saranno questi incontri col gruppo: ognuno individualmente dovrà fare questi esercizi. I mezzi più importanti sono la Bibbia e il Rosario. La Madonna ha domandato di pregare tre volte al giorno, di entrare nel silenzio il più possibile e anche di cantare e di leggere la Bibbia. Così riceveranno la pace, potranno vivere meglio e capire meglio i messaggi”.
L’esercizio richiesto dalla Madonna era finalizzato ad una maggiore conoscenza spirituale e ad una maggiore vicinanza a Gesù, solo così si può comprendere il messaggio che Lei vuole diffondere. Passata la settimana è stato chiaro a tutti come andare a messa ogni sera con lo spirito giusto (la corretta predisposizione prima dell’inizio e la riconoscenza alla fine), pregare tre volte al giorno ed astenersi dal mondo esterno abbia acuito la percezione di Dio in ognuno di loro, insomma, che questo significa affidarsi alla Madonna ed una volta fatto lei potrà condurci a Dio e concederci grazie (per lo più spirituali). Spinti da questo rinnovato amore per Dio, i parrocchiani di Medjugorje hanno cominciato a pregare in solitaria ed in gruppo, talvolta persino a coppie di due (una richiesta della Madonna volta a permettere ad ognuno dei membri della gruppo di preghiera di conoscersi personalmente).
Padre Slavko conclude con un auspicio, ovvero che un giorno in tutte le parrocchie si possa pregare come si fa a Medjugorie, perché, sottolinea, che quando la Madonna dice: “Questa Parrocchia mi è cara” non si riferisce solo a quella di Medjugorje, bensì a tutte quelle in cui la preghiera è attiva ed i parrocchiani ascoltano il suo messaggio. Proprio per questo, spiega ancora il sacerdote serbo, La Beata Vergine raccomanda che la preghiera attiva ci sia anche in famiglia: “Vi domando: chi nelle vostre famiglie è attivo nella preghiera? Chi la organizza? Chi porta un brano del Vangelo? Chi dice: « Adesso basta la televisione, la radio, la musica, il telefono; adesso si prega? ». Chi accende in un angolino una candela e mette la Croce e la Bibbia dicendo: « Qui preghiamo?”.