LUNEDI’ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – seconda settimana del Salterio
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.
Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è il figlio di Giuseppe?”.
Ma egli rispose: “Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!”. Poi aggiunse: “Nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro”.
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
( Lc 4,16-30 )
Gesu’ ha voluto anninciare per primo il compimento delle promesse del Padre nella sinagoga di Nazaret, la’ dove era cresciuto e conosciuto. Il profeta Isaia aveva descritto la missione del Messia, il consacrato del Signore, che veniva a sciogliere le antiche catene, a liberare i prigionieri, dare la vista ai ciechi e proclamare l’anno di grazia a tutti poveri . I suoi compaesani, anche se restano meravigliati per le sue parole di grazia, si mostrano pero’ increduli e scandalizzati e cosi lo respingono fino a volerlo gettare giu’ da precipizio! Dinanzi a questa loro incredulita’ egli rivela la sapiente e misteriosa volonta’ del Padre di privilegiare coloro che erano ritenuti pagani e lontani, eppure aperti alla grazia e docili nell’accoglienza. In questo tempo di grazia non ripetiamo pure noi questo peccato di incredulita’ ma dimostriamoci grati delle meraviglie di grazia che il Signore sta compiendo per noi per mezzo della Vergine Maria che ci sta invitando ad accogliere il suo Figlio, il vero ed unico Messia, il solo Salvatore di tutti gli uomini.
Buona giornata. Vi benedico. Don Gaetano