In quel tempo disse ai suoi discepoli: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: ‘Non ucciderai’. Chi avrà ucciso sarà sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello sarà sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: ‘stupido, sarà sottoposto al Sinedrio; e chi gli dice: ‘pazzo’, sarà destinato al fuoco della geenna” ( Mt 5, 20-23 ).
Nel grande discorso della Montagna che leggiamo nel Vangelo di Matteo 5-7, Gesù ci vuole portare a vivere la legge data a Mose’ – le dieci parole dell’alleanza – con la perfezione dell’amore. Ogni nostra azione nasce nel cuore e poi si manifesta nelle opere. Gesù ci mette in guardia: dobbiamo superare il modo di osservare la legge, proprio degli scribi e dei farisei, per poter entrare nel Regno dei cieli. Questi capi del popolo osservavano la legge alla lettera, ma solo esteriormente ed esclusivamente riguardo all’atto in se’. *Gesù, invece, ci fa capire che l”atto grave in se’ è preceduto da quello che nasce nel cuore e dalle colpe che noi giudichiamo ancora veniali. Riguardo al comandamento: “Non uccidere”, siamo colpevoli se teniamo dentro al cuore rancore e spirito di vendetta, se offendiamo il fratello con l’ingiuria e la mormorazione. Trattare il prossimo con irrascibilita’ e giudicarlo nella sua dignità è già trasgredire al comandamento. Piuttosto bisogna cercare la pace e la riconciliazione anche se ci si trova dalla parte della ragione. Così come Gesù si è comportato con noi, così dobbiamo anche noi comportarci col nostro prossimo. Preghiamo lo Spirito Santo per mezzo di Maria perché sempre più somigliamo al nostro Salvatore. *Cuore divino di Gesù, mite ed umile, rendi il nostro cuore simile al tuo*.
Buona giornata. Vi benedico. Don Gaetano